Il
6 marzo 2010 è stata inaugurata a Udine, presso la Galleria d’arte La Loggia,
la mostra degli artisti Dolso, Piva e Pierre. Oltre a una breve, ma
coinvolgente presentazione della gallerista Maristella Cescutti, l’assessore
comunale Chiara Franceschini, ha portato il saluto del sindaco, mentre Franco
Della Rossa rappresentava il Consiglio comunale. Tra il pubblico si sono notati
Gilberto Ganzer, direttore della Galleria d’Arte di Pordenone, Licio Damiani,
critico d’arte e l’avvocato Piero Zanfagnini, già sindaco di Udine ed
appassionato collezionista.
Roberto
Dolso è un artista che espone alcune opere a tecnica mista su tela, come quella
intitolata “Trittico”, del 2009, cm 80 x 140. In esse prevalgono i colori
rosso, nero e grigio. Definito come pittore dell’espressionismo astratto, Dolso
nei suoi quadri conduce l’osservatore in un itinerario dal sapore di poesia,
dove il segno è divenuto sovrabbondante, quindi ci sono solo materia e colore,
per approfondire la propria sensibilità di raccoglimento.
Nelle
tele astratte di Pierre, nome d’arte di Renzo Pontonutti, c’è chi ha voluto
vedere una serie di stilizzate guglie gotiche, qualche terrifica valle (“Senza
titolo” del 2009, cm 82 x 120) o una massa interminabile di colori vivaci,
allegri e forti. Non usa solo la pittura acrilica, Pierre, poiché si avvale
pure di altre tecniche, come ad esempio certe tamponature, oppure dell’effetto
“gouache”, tipico della tempera diluita, ottenuto qui, invece, coi solventi.
Michele
Piva, infine, ci ha abituato ai pezzi scultorei in metallo sin dagli ultimi
decenni del Novecento, quando allestì alcune mostre di alto impegno civile. Le
sue opere oggi non sono eccessive, ma colpiscono il visitatore per le emozioni
che sanno trasmettere, come per “Ali”, due pezzi in ferro e smalti del 2006, cm
80 x 300.
Molto suggestiva è la serie dei “Soli”, come quello tondo del 2004,
cm 80, ferro e smalto rosso.
Opera di grande effetto pure in altre rassegne
locali precedenti. Molto belle ed intriganti sono pure le sculture più recenti,
come “Sole” del 2009, cm 40, in ferro, rame e smalti. Qui l’artista ha unito e
lavorato due tonde lastre metalliche, creando un effetto di specchio anticato,
adatto non solo a delle riflessioni fisiche, ma pure a quelle intellettuali per
i tempi che stiamo vivendo.
La
rassegna resterà aperta in Piazza Libertà a Udine fino al 24 marzo 2010, col
seguente orario di visita: giorni feriali, ore 17,30-19,30. Festivi
11,00-12,30.
ELIO VARUTTI