3 Febbraio 2014

VITTORIO PODRECCA – MARIA SIGNORELLI

 

      Spazi ridisegnati per un
palcoscenico in cui rivive l’atmosfera della rappresentazione incantevole
dell’arte burattinaia che a Cividale ha profonde radici e in Vittorio Podrecca
il suo mentore, propongono (fino al 16 marzo) nella cinquecentesca ex Chiesa Santa Maria dei Battuti, la
rassegna “Maria Signorelli: un incontro. Marionette e burattini tra l’Italia e
l’Europa della collezione Signorelli”.

   Un’esposizione articolata in
sezioni in cui la storia e la professionalità sono felice compendio di messinscene
permeate di poesia e di figure dalle pastose cromie che s’impongono con
aristocratica semplicità sullo sfondo di uno straordinario allestimento
articolato in palchi e palcoscenico.

   Una vera e propria magia e, al
tempo stesso, una sorta di “ridotto” teatro semplice e raffinato, in cui si
propongono (con matrici di “fondi” vari): marionette italiane (del XVIII – XX
secolo) e burattini italiani (XIX – XX secolo), pupi siciliani, pugliesi e
napoletani (d’epoche diverse) abbigliate con costumi che fanno della rassegna
un avvenimento distinto per raffinatezza e allestimento.

   Ciò sia che si tratti del “Fondo
Podrecca” che l’artista burattinaia Maria Signorelli (1908 – 1992) acquisì
negli anni Sessanta e sia di altre (marionette italiane del XX secolo,
orientali o provenienti da diverse città italiane (Bologna, Genova, Napoli,
Venezia) e capitali europee (Budapest, Bucarest, Praga, Varsavia) abbigliate
con sontuosi costumi che osservano con i loro occhi cristallini ciò che si
rappresenta in palcoscenico.

   Una “pagina” ricca di storia del
“Teatro della figura” italiano e internazionale: un patrimonio che la Città
Ducale, per esplicita ammissione del suo sindaco, auspica di poterlo avere
nelle proprie disponibilità e conservare in memoria del suo illustre
concittadino, Vittorio Podrecca (nacque nel 1883 e morì a Ginevra nel 1959), considerato
uno dei grandi rifondatori mondiali del teatro di marionette e “capitano” di
quella sua spettacolare “Compagnia dei Piccoli”, particolarmente ammirata nel
corso dell’intero Novecento.

   La mostra è visitabile da martedì
a giovedì, dalle 10 alle 13; venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e
dalle 15 alle 18.30.

                                                                                   Natale Zaccuri




VITTORIO PODRECCA  da:  http://www.cividale.net/MARIA-SIGNORELLI-VITTORIO-PO.2506.0.html 

Vittorio
Podrecca (Cividale del Friuli, 1883 – Ginevra, 1959), figlio di Carlo,
avvocato e scrittore è stato il creatore del più grande teatro con
marionette dell’intero Novecento.

Fratello di Guido, fu giornalista e politico,
accreditato di essere, assieme a Filippo Turati e Andrea Costa, uno dei
fondatori del Partito Socialista Italiano.

Nel 1905, lasciata Cividale, si trasferì a Roma,
chiamatovi dal fratello Guido, critico musicale dell’“Avanti” e
direttore, insieme al disegnatore Gabriele Galantara, dell’“Asino”,
settimanale socialista e anticlericale.

A Roma, Vittorio conseguì i
diplomi di procuratore e di avvocato, professione che, in definitiva,
non eser­citò. Cominciò a scrivere, a collaborare ai gior­nali e, nel
1911, a ventotto anni, fondò e diresse “Primavera”, “Rivista mensile per
fanciulli e giovinette”, che uscì a numeri monografici sino al 1913.
Nominato segretario del Liceo Musicale di Santa Cecilia di Roma, vi
rimase alcuni anni a fianco dei maestri Marco Enrico Bossi e Ottorino
Respighi. A Santa Cecilia conobbe il giornalista russo Alessandro
Amfiteatrov, che gli procurò le partiture di alcune fiabe del
composi­tore russo Cesare Kjui (noto in Occidente come Cesare Cui),
fondatore, insieme con Balakirev, del Gruppo dei Cinque, create per il
repertorio del teatro di marionette di Leningrado.

E’ così che, nel ricordo degli spettacoli di
mario­nette e burattini che avevano incantato i suoi anni infantili,
Podrecca cominciò a dedicare le sue ore libere all’idea di un teatro di
marionette. Lo rea­lizzò, finalmente, nel febbraio del 1914, in società
con Luigi Fornaciari, rappresentante della Casa Ricordi. Fornaciari,
oltre a disporre di qualche capitale, prese in affitto l’ex scuderia del
palazzo dei principi Odescalchi a Roma e, con il nome di Sala Verdi,
l’adibì a sala di con­certi. Terzo socio fu il marionettista napoletano
Giovanni Santoro, direttore della Compagnia “I Fantocci di Santoro”, che
aveva già dato molti spettacoli in Italia e all’estero.

La nuova istituzione venne chiamata “Teatro dei Piccoli”.

Nel corso degli anni il suo teatro arrivò a contare
fino a mille marionette, portando sulla scena, di volta in volta, brevi
opere musicali fatte talora appositamente, riduzioni liriche o in prosa,
favole, caricature e bozzetti folcloristici italiani e stranieri, in
una cornice scenica che si avvalse anche di pittori divenuti poi
notissimi.

La compagnia da lui diretta, il Teatro dei Piccoli, ha costituito fin dalla sua creazione (1914), un’ipotesi innovativa di teatro d´arte capace di attrarre artisti visivi come Trampolini e Depero, compositori come Respighi, scrittori come Bistolfi, Cavicchioli, Trilussa.
Gli allestimenti dei Piccoli, divenuti sinonimi di
modernità e genialità, hanno mietuto trionfi da Parigi a Londra, da
Hollywood a Buenos Aires, da Berlino a Mosca, ammirati da personalità
come d´Annunzio, la Duse, Hofmannsthal, Shaw, Toscanini e Charlie
Chaplin.

Nei numeri dei loro spettacoli Podrecca è riuscito
ad assorbire e restituire con le forme della fantasia gli elementi
culturali dei Paesi attraversati nel corso delle tournée, ma anche le
sensazioni suscitate da mode e personaggi del tempo (dai Beatles a
Josephine Becker), e le suggestioni legate ai più innovativi movimenti
culturali come ad esempio il futurismo.  Fra le marionette più celebri
inventate da Vittorio Podrecca ci sono il sopranohttp://it.wikipedia.org/wiki/Soprano
Sinforosa Strangolini e il pianista Piccolowsky; quest’ultimo chiudeva
di solito il programma eseguendo al pianoforte una sonata, vero e
proprio capolavoro della tecnica marionettistica.

I Piccoli sono stati l´impresa teatrale italiana più
longeva e più conosciuta del secolo scorso, che in novant´anni
d´attività ha realizzato oltre 35.000 rappresentazioni in tutto il
mondo, divenendo uno dei maggiori protagonisti e testimoni nell’ambito
dello spettacolo e dell’arte.

Il senso raro e assoluto del teatro che appartiene
alle marionette di Podrecca, fa sì che a un secolo dalla loro nascita il
loro incanto non sia ancora tramontato e che lo restituisce oggi come
una figura artistica assimilabile a suo modo soltanto a quella di Walt
Disney.  Nel mese di Febbraio del 2014 la Compagnia dei Piccoli compirà
100 anni!

MARIA SIGNORELLI  da:  http://www.cividale.net/MARIA-SIGNORELLI-VITTORIO-PO.2506.0.html 

Nata il 17 novembre del 1908 dalla scrittrice
lèttone (e medico) Olga Resnevitch e da Angelo Signorelli, uno dei primi
radiologi italiani, Maria – la prima di tre bambine – raccolse fin
dalla primissima età le molte suggestioni che le vennero dall’ambiente
familiare e dal salotto che suo padre e particolarmente sua madre,
appassionata di teatro e biografa di Eleonora Duse, tennero per anni nel
romano Palazzetto Bonaparte di via XX Settembre.

Dopo il compimento degli studi classici, si iscrisse
all’Accademia di Belle Arti di Roma e prese a frequentare lo studio di
scenografia del Teatro Reale, diretto al tempo da Nicola Benois. La
passione per il disegno, il colore e il teatro la portarono a creare i
suoi primi fantocci, sculture morbide, che furono esposte per la
prima volta nel 1929 alla Casa d’Arte Bragaglia di via degli Avignonesi.
Ad una successiva mostra alla Galleria Zak di Parigi, presentata da De
Chirico, seguì un lungo soggiorno a Berlino che fu coronato da una nuova
mostra alla Galeria Gurlitt.

Tornata in Italia, iniziò a collaborare con Anton
Giulio Bragaglia in numerosi spettacoli allestiti al Teatro degli
Indipendenti e poi al Teatro delle Arti di Roma. Nel 1934 ideò assieme a
Carlo Rende il “Pluriscenio M”, un progetto di palcoscenico costruito
in modo da potere presentare contemporaneamente sette ambienti:
presentato a Roma alle “Stanze del libro”, indi altrove in Italia ed a
Buenos Aires, fu molto apprezzato da Bragaglia e lodato da Marinetti.

Nel 1937 raccoglie la proposta della cantante svizzera Maria Amstad ed inizia a creare i suoi primi spettacoli di burattini: La boîte à joujoux e Bastien et Bastienne vengono presentati nella Sala dei Concerti Intimi di via Boncompagni a Roma. 

Nel 1939 sposa Luigi Volpicelli, il pedagogista. Pur
portando avanti una intensa attività di scenografa, è solo a guerra
finita, nel 1947, che M. Signorelli fonda la compagnia L’Opera dei
Burattini, alla cui attività, presto regolare, iniziano a collaborare
artisti di vaglia: Lina Job Wertmüller, Gabriele Ferzetti e Scilla Brini
(tra gli attori), Enrico Prampolini, Ruggero Savinio e Toti Scialoja
(tra i pittori-scenografi), Ennio Porrino, Vieri Tosatti e Roman Vlad
(tra i compositori), Margherita Wallmann e Giuseppe De Martino (tra i
registi).

Prende vita man mano un repertorio diretto sia
agli adulti, attratti da messinscene di grande poesia, sia
all’infanzia, cui i burattini aprono un mondo di fiaba che non manca di
valenze educative. Tra i maggiori spettacoli ispirati da opere
letterarie: Re cervo (Gozzi), La favola del pesciolino d’oro (Pushkin), l’Usignolo e la rosa (Wilde), La tempesta (Shakespeare), Faust (Guido Bonneschk), l’Inferno di Dante, La Rivoluzione Francese (G. Ceronetti), Antigone (Brecht)
e molti altri. Il suo particolare virtuosismo nel concepire
burattini-ballerini e nell’agirli rese celebri alcuni suoi balletti,
come Cenerentola. (Prokofiev), El Retablo de Maese Pedro (De Falla) e La boîte à joujoux (Debussy). 

All’intensa produzione spettacolare, alle svariate
centinaia di burattini da lei creati con una vena che si compiace di
soluzioni geniali a volte nella efficacia e semplicità, a volte nella
raffinatezza, M. Signorelli affianca un notevole impegno didattico, che
la porta ad insegnare dal 1972 nel corso di teatro di animazione
appositamente istituito per lei al DAMS di Bologna, a creare diverse
trasmissioni radiofoniche (tra cui: Moto perpetuo, 1953-54; Giochiamo al teatro, 1967-68) e televisive (come Serata di gala al Teatro dei Burattini, 1958; Piccolo mondo magico, 1959; Pomeriggio all’Opera, 1960, e diverse altre), nonché a lavorare a conferenze e articoli su periodici specializzati nella didattica. 

Fu autrice di vari libri, tra cui: Storia e tecnica del teatro delle ombre (1981), Il Gioco del burattinaio (1975) e Strumenti musicali fatti in casa (1977).