13 Febbraio 2015

UDINE ED IL REGNO D’ITALIA

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Conosciamo Udine: il Regno d’Italia.

Il governo italiano portò nuovo impulso alle attività commerciali, abolì varie gabelle e vincoli. Nel 1867 furono aperte le succursali delle banche nazionali, nel 1873 fu fondata la Banca di Udine che nel 1919 cambiò nome in Banca del Friuli; nel 1876 venne istituita la Cassa di Risparmio di Udine; nel 1885 fu aperta la Banca Cooperativa Udinese.

Nel 1891 venne fondata la fabbrica di birra Dormisch. Per dare alla città un volto più moderno, il Comune nel 1883 decise di abbattere l’ultima cerchia delle mura lasciando in piedi alcune torri che servivano da barriera daziaria. Fra queste c’erano quella di Ronchi e di Pracchiuso, poi abbattute, collegate da un lungo fossato, il quale, nei periodi invernali, serviva da pista di pattinaggio, rappresentando per quei tempi un gran divertimento.

Anche nel Castello, lo stesso anno venne demolita la chiesa di S. Rocco, costruita vicino a S. Maria in Castello. Vicino alle banche e al centro degli affari che era in via Mercatovecchio e in piazza Vittorio Emanuele II (ora piazza della Libertà), furono aperti o rinnovati vari caffè, ora scomparsi, tranne uno, ma un tempo noti anche in Italia, specialmente durante la prima guerra mondiale.

Il più aristocratico era il Caffè Dorta dai soffici divani vellutati e come scrive Renzo Valente “L’ambiente dei monocoli delle erre scandite e degli elmi dorati del Piemonte cavalleria”; seguivano il mondano ed elegante caffè Contarena, il Caffè Corazza che era il ritrovo dei mediatori e dei commercianti ed il Caffè Nuovo in via Mercatovecchio. Alberghi, ristoranti e trattorie fornivano luoghi di ritrovo per tutti.

Nel 1890 a Udine c’erano tre teatri: il Sociale, all’angolo tra via Savorgnana e via Stringher (che allora si chiamava via dei Teatri): il più prestigioso dei tre, che dava in preferenza concerti di musica classica vocali e strumentali nonché feste da ballo; il Minerva (di fronte al Sociale sull’altro lato di Via Stringher dove oggi c’è il palazzo ex SIP), capace di 1.500 posti, dove si davano spettacoli lirici; il Nazionale, in via Belloni (nelle case demolite, oggi piazzetta belloni), piuttosto angusto che dava spettacoli di marionette e che aveva una frequentazione popolare.

Nel campo delle comunicazioni, il 21 luglio 1876 entrò in esercizio la linea ferroviaria Udine-Casarsa-Venezia e il 3 ottobre la Udine-Bivio Aurisina, che collegava la città con Vienna. Il 23 luglio 1879 venne inaugurata la linea ferroviaria Udine-Tarvisio-Vienna detta Pontebbana.

Sandro Shultz