Rev.do Mons. Adriano Cepparo
e comunità parrocchiali di Rubignacco e Grupignano
Sono stata in Bolivia e in Cile e da parte mia, desidero dire a tutti voi il “grazie” delle nostre comunità, dei giovani, dei bambini, delle famiglie, degli ammalati.
E’ un grazie che si rinnova ogni volta che visito le missioni, perché sono accolta un po’ come “ponte” tra loro e voi come portavoce del loro bisogno di vita, di sussistenza, di educazione, di cammino. , e come strumento per far arrivare a loro la vostra solidarietà, segno di un bene più profondo che abita nei vostri cuori.
Durante il periodo estivo un buon numero di volontari ha “incontrato” questa realtà. Alcuni non per la prima volta! Ciascuno ha dato tanto di sé e ha ricevuto tanto .. Tutti abbiamo compreso una volta di più che amare è fondamento e fine del nostro esistere e può amare chi ha a volte può amare molto di più chi non ha!
Voi già collaborate con noi per la nostra missione a Copiapò. Come sapete la nostra comunità è inserita pastoralmente nella periferia denominata Rosario. Quello che più colpisce qui è la dignità con cui le persone affrontano le varie problematiche: vita di miniera per gli uomini, lavoro stagionale come raccolta di frutta o verdura, solitudine di tante donne per periodi anche lunghi, precarietà delle risorse e delle abitazioni, presenza di “pandillas” (bande) di giovani
L’azione delle suore si colloca nell’ambito dell’impegno ecclesiale orientato a sostenere il cammino umano e religioso della poblaciòn che raggiunge gli 8000 abitanti.
E’ gente semplice, dignitosa, che non chiede. Non espone mai la propria povertà e la propria sofferenza. Chi crede, condivide con noi non solo il cammino di fede, ma anche la collaborazione per conoscere le necessità altrui e aiutarsi così come si può. Alcune mamme sono impegnate a fare il pane: tengono una parte per la propria famiglia, il resto va ad alcuni bambini tra i più bisognosi mentre una terza parte viene venduta. Il ricavato serve a comprare altra farina.
Nel periodo di Avvento, si onora in modo particolare la Vergine Maria: mi trovavo lì. E sono andata con le suore nei borghi. Una semplice tettoia ci accoglieva per pregare di sera è sempre freddo. Ma chi veniva sperimentava il calore della fraternità. Alcuni approfittavano di questa occasione per la catechesi: il corso permetteva poi di accedere al Battesimo. In particolare sono stata colpita dalla storia di una mamma e della sua bambina di otto anni. Sarebbero state battezzate tutte due nella festa dell’8 dicembre. Arrivano ogni sera puntuali all’incontro e dicevano cosa avevano approfondito nel giorno. Il gruppo accoglieva, poi ogni desiderio, ogni difficoltà, ogni situazione diventava motivo di preghiera.
I ragazzi e le ragazze mi hanno chiesto un contributo per poter fare, nel mese di gennaio, un’esperienza che assomiglia ai nostri campiscuola.
Da parte delle loro famiglie c’era una “prima pietra” cioè una piccola parte della somma richiesta. La seconda parte veniva raccolta con iniziative inventate insieme alle catechiste la terza è venuta come dono dall’ Italia. E in loro cresce il senso della fraternità, del sentirsi voluti bene.
A voi che vivete con noi l’esperienza dell’impegno missionario in Cile desidero esprimere il mio grazie riconoscente per il bene che volete a questi nostri fratelli, grazie per l’aiuto economico che ci date che ci permette di affrontare tante situazioni urgenti di necessità alimentari e di tipo medico-farmaceutico.
Il gruppo “ayuda-fraterna” (aiuto fraterno) è molto riconoscente per la vostra solidarietà e collaborazione e mi ha incaricato di portarvi il loro GRAZIE e di dirvi che tutto il bene che voi fate è ricambiato con la loro preghiera per ciascuno di voi e per i vostri famigliari.
Un carissimo saluto,
suor Noris Calzavara
madre generale, suore Rosarie