30 Agosto 2010

INTERVISTA A GESU’ (controlettura)

CERCO DI DARE UNA RISPOSTA CRISTIANA AD UN’INTERVISTA A GESU’ INVENTATA DA PIERGIORGIO ODIFREDDI

http://www.vialattea.net/odifreddi/Gesu.htm

(Le parole in corsivo sono di Piergiorgio Odifreddi)

Intervista a GESU’ CRISTO Piergiorgio Odifreddi


Come molti profeti dell’antichità, Gesù di Nazaret è un personaggio mit(olog)ico sul quale non esistono testimonianze storiche. Le notizie sulla sua vita si basano sui racconti letterari che vanno sotto il nome di «Vangeli», scritti a partire dalla seconda metà del primo secolo e divisi in quattro “canonici” e vari “apocrifi”, a seconda che siano o meno accettati come ispirati dalla Chiesa. In base a questi racconti Gesù sarebbe nato durante il regno del re Erode, dunque prima del 4 a.C., e morto sotto la prefettura di Pilato, dunque fra il 26 e il 36 d.C.

Il Cristianesimo che a lui si ispira prende il nome dalla parola greca «Christos», `”unto”, è professato (almeno formalmente) da un terzo della popolazione mondiale, e si divide in varie sette: i Cattolici nell’Europa e nell’America del Sud, i Protestanti nell’Europa e nell’America del Nord, gli Ortodossi nell’Europa dell’Est, e gli Anglicani in Inghilterra. In questa cacofonia di voci discordanti molti sostengono di parlare in nome e per conto di Gesù, in maniera più o meno istituzionale, e qualcuno pretende addirittura di esserne il vicario in terra, con gran confusione dei poveri di spirito.

Per rimediare alla situazione abbiamo chiesto a Gesù un’intervista in cui egli esponesse il suo pensiero canonico, ed egli ce l’ha graziosamente concessa come regalo di Natale, per la maggior gloria di Dio.

«Rabbi, di lei sappiamo soltanto ciò che ci dicono i «Vangeli». Si riconosce in quell’immagine?»

(Certamente no. Essendo rivolti ai pastori analfabeti della Palestina di duemila anni fa, i «Vangeli» forniscono un’immagine di me che all’uomo tecnologico contemporaneo non può non apparire anacronistica. Comunque, quell’immagine era inattendibile anche allora: Marco e Luca non mi conoscevano neppure, tutti gli evangelisti riportano parole dette e fatti accaduti decenni prima che li scrivessero, e il canone è un’invenzione del concilio di Roma del 382.)

Nei Vangeli sono stati esposti fatti e parole essenziali per noi, per la nostra salvezza. Gesù aveva comunque detto: “Molte cose ho da dirvo ma per il momento non ne siete capaci di  portarne il peso”. Egli si era  rivelato ai discepoli ed essi hanno raccolto solo alcuni suoi tratti costituiti da fatti e parole, secondo l’ispirazione dello Spirito Santo. In realtà ce ne furono molti di più.
Lo Spirito, tramite la Chiesa, ha scelto due evangelisti diretti testimoni e due indiretti in tempi un po’ diversi. Potrebeb esserci un motivo. Fossero stati tutti diretti testimoni avremmo potuto sospettare una loro intesa, fossero stati tutti testimoni indiretti avremmo potuto pensare ad una loro mirata manipolazione e quindi una reinterpretazione non corrispondente al vero..

«In parte, però, la colpa è anche sua: perchè non ha lasciato niente di scritto?»

(Colui che mi ha condannato a morte sentenzierebbe: «Verba volant, scripta manent». Io preferisco dire che le chiese si edificano sulle pietre delle Scritture, ma le religioni si librano sulle ali della colomba dello Spirito. Per questo usavo continuamente l’espressione “sta scritto, ma io vi dico”).

E’ Gesù la parola vivente. Perché avrebbe dovuto scrivere le parole che ci ha già tramandato e che si riferiscono a Lui che è la Via, la Verità e la Vita?
Gesù ha parlato soprattutto con i fatti. Se avesse scritto qualcosa ci sarebbero stati molti più manipolatori e così le parole scritte avrebbero potuto offuscare l’essenziale: Egli si è offerto al Padre affinché ogni uomo seguisse il suo esempio per divinizzarci tutti…

«Intende dire che le chiese sono terrene, e le religioni spirituali?»

(Quello che ho detto, ho detto).

Gesù ha voluto fondare la sua Chiesa, la quale è il suoo corpo che nutre continuamente. Siccome Egli è Santo, anch’essa deve essere santa.
Naturalmente la Chiesa è fatta anche di uomini che vivono nella nostra dimensione terrena e quindi deve  crescere nell’insegnamento che Gesù le ha tramandato nella Verità che essa ha il compito di custodire: Che siano perfetti nell’unità, e il mondo creda che Dio mi ha mandato.
La Chiesa è “religiosa” in pienezza quando mette in pratica il comandamento dell’amore.

«Ma io non ho capito, e insisto: la Chiesa non è religiosa?»

(Certamente non è cristiana, neppure nel senso limitato di aderire all’immagine che di me offrono i «Vangeli». Il cristianesimo non è un’invenzione mia, ma di Paolo di Tarso: della mia vita, nella sua predicazione non è rimasto altro che la mia passione).

La Chiesa che ha fondato Gesù ha il compito fondamentale di continuare ad  annunziare il Regno dei Cieli ed in essa è prefigurata la Gerusalemme celeste. Perché  avrebbe dovuto chiamare presso di Lui i dodici apostoli? Non aveva bisogno di persone che lo esaltassero, ma di testimoni sinceri. Ha scelto persone socialmente insignificanti proprio per mettere in evidenza che tutto proviene da Dio. Se fossero stati degli esaltati pronti ad inventare una religione a tavolino non si sarebbero descritti così fragili…basta ragionare.
Paolo di Tarso, rigidamente ebreo, è stato scelto come testimone indiretto per incoraggiare la Chiesa ad annunziare la buona novella a tutto il mondo, compresi i pagani. Da dove ha ricevuto una visione dell’esistenza così rivoluzionaria rispetto alla precedente? E’ davvero misterioso che un pio e zelante ebreo, com’era Paolo di Tarso, improvvisamente si metta a diffondere le parole e le gesta di un uomo ebreo che ha rivelato la sua natura divina.   Anche oggi molti non  accettano Gesù Cristo per questo che ritengono una terribile bestemmia. Gesù stesso ha assistito Paolo in questa sua faticosissima missione, per la quale ha sofferto di tutto ritenendosi il più infimo degli apostoli.
 
«E’ per questo che il cristianesimo è diventato una religione di morte?»

(Anche per questo. Non si poteva pensare che l’ossessiva raffigurazione di un uomo flagellato, incoronato di spine e inchiodato a una croce potesse ispirare sentimenti positivi e gioiosi. Devo ammettere che la serenità dell’iconografia buddhista, cosí come la vitalità di quella induista, si sono dimostrate superiori alla mia).

Il cristianesimo è la religione dell’Amore. L’Amore è vita. Gesù è la Luce e la Vita. E’ la manifestazione dell’amore del Padre. “Chi rimane in me porta molto frutto”. Egli si è offerto non per additare la morte, ma per donarci la vita eterna, la quale inizia già su questa vostra terra. Con la sua morte ha voluto dimostraci che la vera vita si ottiene morendo a se stessi, al proprio egoismo, all’uomo vecchio. La morte è un passaggio per la Resurrezione e Gesù ci ha mostrato la Via che conduce alla Verità ed alla Vita, se vogliamo capirlo. Tramite essa l’uomo raggiunge la sua pienezza alla quale è stato destinato.  Tutte le altre religioni che lo hanno preceduto contengono dei semi di verità che alla fine conducono a Lui.
Quando lo vediamo raffigurato nella sua dolo
rosa passione il nostro cuore dovrebbe commuoversi pensando al dono che ci ha fatto. Dovrebbe arrecarci la vera gioia interiore pensando che Egli ha preso su di sè i nostri peccati e li ha espiati al nostro posto, anche se innocente. Abbiamo un grande amico e fratello che ci ama e ci sostiene nelle difficoltà. Basta solo abbandonarsi  ed accettare serenamente le prove della vita. Per entrare nel Regno dei Cieli è necessario attraversare molte tribolazioni, ma Egli ha vinto il mondo e arreca la vera pace interiore.

«Che cosa pensa, più in generale, dell’iconografia religiosa?»

(Cosa potrei pensare, se non che il Padre mio l’ha espressamente proibita nel Secondo Comandamento? Comunque, non c’era bisogno dell’onniscienza per capire che le immagini sono le porte di ingresso al regno dell’idolatria: bastava il buon senso, che i miei seguaci non hanno avuto. D’altronde, io ho solo chiesto che mi seguissero, non che mi raffigurassero o mi adorassero: ero l’Agnello di Dio, e mi hanno trasformato in un vitello d’oro.)

“Chi vede me vede il Padre” – disse Gesù  a Filippo. La proibizione di raffigurare la divinità è esplicita nell’Antico Testamento proprio per evitare che Dio, Eterno ed immutabile Amore, venisse raffigurato e adorato in qualche limitato simbolo.
Poi il Padre ha mandato Gesù che ha più volte sostenuto di essere il Figlio di Dio, vero uomo e vero Dio. Verità che naturalmente ha comportato uno scandalo nelle alte sfere ebraiche e per il quale è stato condannato a morte.
Tuttora ciò rimane scandaloso per molti. Ma è la Verità. Gesù è il Dio incarnato ed ha anche il diritto ad essere adorato, perché è davvero il Signore del cielo e della terra. Dio si è fatto uomo in Lui affinché anche noi possiamo diventare Figli di Dio. “Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me”.
Ha anche istituito l’Eucaristia: lì è veramente presente in corpo, anima e divinità. Ricevendola, ci nutriamo di Lui e gradualmente ci divinizziamo.
Quando riceviamo la comunione nel vero amore fraterno mettiamo in pratica quello che ci ha comandato.
Il resto è relativo. Se un’immagine risveglia in noi la fede è solo un primo passo.
Un crocifisso rappresenta l’amore che Gesù nutre per noi. Un episodio evangelico ci richiama quello che ci ha detto e tramandato. In fondo le immagini costituiscono una forma di comunicazione, come il linguaggio. Il Padre aveva espressamente proibito le immagini perché altrimenti le creature si sarebbero fissate in esse sfalsando la vera natura divina, la quale è misteriosa per noi.
Con Gesù Cristo, invece, Dio si è manifestato apertamente. Nell’Amore, nel venirci incontro affinché anche noi amassimo a vicenda per salire insieme nelle vette dell’Amore.
Quando lo si rappresenta si ricorda proprio questo incredibile mistero d’amore.
Se viene venerato in una suaimmagine è possibile che sia adorato nei nostri cuori. Non è l’immagine ad essere adorata: essa è solo un significante. E’ Lui ad essere adorato perché costituisce il significato della nostra esistenza.
I veri adoratori adoreranno Dio in Spirito e Verità.

«Però lei ha detto ai discepoli di andare e predicare ovunque la Buona Novella.»

(Io desideravo che il mio insegnamento si diffondesse, affinchè chi avesse orecchie per intenderlo lo intendesse. Ero in buona fede, se posso permettermi l’espressione: come potevo immaginare che le teste calde avrebbero cercato di imporre le mie parole «urbi et orbi»?)

“Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura” – ha detto (S.Mc.16,15) Egli desidera che ogni uomo sia salvo. La Verità è un valore universale e come tale deve essere diffusa. Ma non l’ha imposta. Essa è diretta a tutti coloro che la cercano con cuore sincero.
«E l’hanno fatto col ferro e col fuoco, nei nomi suo e di Dio.»

(Il nome di Dio non doveva essere nominato invano. Quanto al mio, se avessi saputo che sarebbe stato invocato nelle crociate, nelle inquisizioni e nelle conquiste, non avrei mai abbandonato la mia bottega di falegname: la mia missione era socchiudere le porte del Paradiso, ma ho finito per spalancare quelle dell’Inferno. Purtroppo, a differenza del Padre mio, non sono onniscente).

La sua natura divina è onnisciente come il Padre. Molti mettono sempre in evidenza le storture che sono state fatte al suo messaggio evangelico nel suo nome. Molti crimini sono stati purtroppo commessi nel suo nome dall’umanità in evoluzione. Ma dimentichiamo i numerosissimi martiri che hanno versato il loro sangue e rinunciato alle loro vite per testimoniare la Verità. Persone di ogni tipo e classe sociale hanno seguito silenziosamente il suo esempio lavorando, soffrendo, pregando, sperando. Sono loro che hanno sorretto e stanno sorreggendo il mondo. Ma noi siamo ciechi e non vogliamo vedere. La sua Chiesa, pur commettendo tanti errori, ha contribuito con le sue opere buone ad ogni forma di progresso sociale e umano.
Non è  immaginabile quanto sia stata importante nella storia dell’umanità. Anche ora è combattuta dall’interno e dall’esterno, ma le porte degli inferi non prevarranno su di essa. Nessuno potrà mai distruggerla, perché chi intende farlo va contro Gesù Cristo stesso.

«Intende dire che lei non è Dio?»

(Un angelo che dicesse di essere Dio, sarebbe diabolico. Un uomo, soltanto ridicolo).

La  natura di Gesù Crsito è umana e divina, l’ha detto e dimostrato in mille modi. “Beati coloro che non si scandalizzano di me”. “Ogni potere mi è stato dato dal Padre”.
Il mistero dell’Incarnazione è incomprensibile alle nostre limitate menti, esso richiede fede. La fede è credere intelligentemente in ciò che è Amore assurdo, credere che l’amore di Dio per l’umanità si sia spinto ad un livello tale che diventa stoltezza per chi pensa di essere molto intelligente. “Ti benedico o Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli e le hai nascoste ai sapienti ed agli intelligenti…”

«Ancora una volta, devo insistere: è o non è il Figlio di Dio?»

(Lei lo dice. Ma chi non lo è?)

Gesù non è stato creato come noi, ma è generato dal Padre dall’eternità.
E’ Lui che ha concesso ad ogni uomo di diventare figlio di Dio, rimettendo i peccati con il sangue della croce e risorgendo dai morti. Con la Risurrezione ci ho dimostrato la sua divinità ma ci ha anche aperto la via verso la divinizzazione mandandoci lo Spirito Santo fino alla nostra resurrezione in Lui, la quale ci rende simili in tutto a Dio. Noi siamo stati creati dal nulla e possiamo partecipare della sua divinità. Solo Dio può amare in questo modo e noi stentiamo a credere.

«E i miracoli che faceva, erano opera di Dio o del Demonio?»

(Gli uomini chiamano miracoli gli eventi che non comprendono. Lei crede veramente che l’opera del Padre mio sia tanto imperfetta, da necessitare di correzioni? O che Dio possa acconsentire a modificarla, per esaudire la preghiera di un uomo?)

I miracoli che Gesù aveva compiuto durante la vita terrena erano il segno anticipatore del Regno dei Cieli che andava predicando. Essi accompagnavano la sua predicazione. Guariva gli storpi, i ciechi, i sordi, i lebbrosi per annunciarci guarigioni molto più grandi: quelle interiori. Noi non ci rendiamo conto di quanto siamo storpi, ciechi, sordi e lebbrosi den
tro di noi. Il suo amore ci aiuta a superare ogni malattia dell’anima che ci impedisce di conoscere la Verità.
Ma bisogna ascoltare con umiltà il suo messaggio d’Amore per potersi convertire. Egli chiede anche il nostro consenso perché Dio rispetta la nostra libertà.

«Dunque non bisogna pregare?»

(Pregare significa recitare il nome del Padre e compiere la Sua volontà, non chiederGli favori e raccomandazioni.)

“Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto”. Il Padre ha stabilito che tramite la preghiera nel suo nome Egli può aiutarci in tutto, anche nelle cose pratiche della vita. Noi non sappiamo nemmeno come pregare e cosa chiedere, ma Egli conosce i nostri cuori. Quando uno si abbandona completamente a Lui  compie miracoli. Quale padre terreno dona una serpe a chi gli chiede un uovo?
Quando noi nella semplicità preghiamo e chiediamo, molte cose ci saranno concesse. Naturalmente secondo la volontà di Dio in base al suo piano di salvezza che ha per ognuno di noi.

«E come si fa a sapere qual è la volontà di Dio?»

(Bisogna ascoltare la Sua voce, tacitando la propria.)

Te lo ha suggerito lo Spirito Santo…

«Vuol dire ascoltare la propria coscienza?»

(“Coscienza” è una parola antica, benchè più moderna di “Dio”. Forse, se si usasse `”inconscio” si capirebbe meglio ciò che intendevo quando dissi: `”Il regno di Dio è dentro di voi”).

Abbiamo in noi il Regno di Dio, se vogliamo capirlo. La parola “inconscio” che abbiamo inventato pensando di essere moderni spesso è un pretesto per scagionarci dal peccato che ci lascia nelle tenebre. Noi così vanifichiamo la sua venuta pensando di essere senza peccato, e questo è il peccato contro lo Spirito Santo che non potrà essere perdonato. Il Regno di Dio in noi è la potenzialità che abbiamo di diventare figli di Dio, di osservare le cose con occhi nuovi e di operare nell’amore che dona la pace interiore.

«Non credo che il mio inconscio mi direbbe di rinunciare ai piaceri della carne.»

(Nè glielo suggerirebbero le parole del «Cantico dei cantici». O l’esempio di chi, come me, si faceva asciugare i capelli da una prostituta. Sono i sepolcri imbiancati che indossano la veste nera, a chiamare “morale” la perversione predicata da Paolo.)

Questo è ciò che spesso molti fanno dei Testi Sacri: li interpretano come  fa loro più comodo.
Il Cantico dei Cantici è l’espressione più alta dell’amore umano tra due sposi che riflette l’amore di Dio per ogni anima. In esso l’amore umano viene elevato ai più alti livelli di purezza, perché l’uno si dona all’altro continuamente. Così questo dono reciproco sarà per tutta l’Eternità tra voi e Dio. Ognuno di noi è destinato all’unione più intima con il Creatore.
Per quanto riguarda l’episodio in cui i suoipiedi venivano asciugati con i capelli dalla prostituta,  Egli l’ha lasciata fare perché guardava il suo cuore e le lacrime del pentimento che lo avevano molto commosso. Ci ha voluto dimostrare la sua tenerezza per ogni peccatore davvero pentito.

«Quanto al mio conscio, mi riesce difficile coniugare la teoria che lei predicava con la pratica di chi oggi le si ispira.»

(Se si riferisce al mercimonio che si è compiuto e si continua a compiere nel mio nome, quando giungerà l’ora della mia seconda venuta tornerò al tempio per cacciare i mercanti che vi si sono reinsediati e rovesciare i banchi delle loro mercanzie).

Su questo Gesù ha già parlato. Lo Spirito ci darà la forza per imitarlo. Aveva detto che la via della perdizione è larga, mentre per entrare nel Regno dei Cieli bisogna passare per la porta stretta.  Tra quelli che si ritengono i suoi seguaci ci sono molti aproffittatori, e questi lo addolorano. Ma esistono anche molti eroi che in silenzio mettono in pratica tutto ciò che ha insegnato nei Vangeli, solo che molti non se ne accorgono.
Alla sua venuta dividerà i capri dagli agnelli. Anche quelli che non hanno voluto credere in lui, nonostante i molti segni che ha loro dato durante la vita, avranno la giusta rincompensa.

«In particolare, che ne pensa della recente inflazione della lista dei beati e dei santi?»

(Come il Padre mio ha fermato la mano di Abramo, io fermerò quella del mio vicario che non sa quel che si fa: perchè è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che uno dei suoi santi vada in Paradiso.)

Ce ne sono molti di più di quelli canonizzati che sono  rimasti nell’anonimato, ma in cielo risplendono della sua gloria. I santi ci sono posti come esempio. Tutti dovremmo essere santi perché siamo stati chiamati a glorificare Dio con le nostre vite che appartengono a Lui. Il suo vicario, che lo Spirito ha scelto, andrebbe più ascoltato ed amato, invece. Ha una responsabilità immensa sulla mia chiesa e va sostenuto. Molti invece lo disprezzano perché non valutano il suo delicato ruolo. Si soffermano sul posto dove vive, lo criticano per le sovrastrutture in cui opera, ma non valutano il bene immenso che sta facendo alla sua chiesa cercando di tenerla unita. Tanti suoi vicari ora sono in cielo e tutti vedono le fatiche che hanno dovuto affrontare durante il loro mandato terreno.
“Non giudicate per non essere giudicati”. Non potete avere una minima idea di quanto sia difficile essere a capo di una chiesa formata da miliardi di persone…

«Dunque all’Inferno ci va veramente qualcuno?»

(“In verità, in verità le dico: all’Inferno ci finiscono quasi tutti quelli che sperano di non andarci. Il detto `”le vie del Signore sono infinite” l’ha inventato il Diavolo, per nascondere che invece quasi tutte le vie portano a lui: soprattutto quelle indicate da coloro che usurpano il mio nome.)

Chi non vuole andare all’inferno in qualche modo si salva grazie al suo intervento. Ci va invece chi ha rifiutato ostinatamente le sue grazie, sino all’ultimo, indurendo il proprio cuore. Dio non vuole che nessuno si danni…ma ci ho dato il libero arbitrio e dobbiamo decidere noi da che parte stare.