29 Aprile 2012

ANDREA PANONT : 50° di sacerdozio

Camminare
saltellando

Mi affaccio sulla strada; davanti alle
porte del convento vedo una scena consueta. Alle otto del mattino le mamme
conducono i loro bambini alla scuola materna.

Osservo Mattia che, manina nella mano,
segue il passo frettoloso della mamma. Non mi sfugge un particolare: cammina
saltellando e canticchiando. Ovvio il mio commento: è un giorno pieno di sole;
anche Mattia ne gode e saltellando gioisce.

Il giorno dopo, stessa ora, stessa
scena: Mattia, manina nella mano, saltella gioioso e segue canticchiando il
passo frettoloso della mamma che lo conduce alla vicina scuola materna.

Nulla di nuovo se la stessa gioia del
piccolo fosse stata espressa, come il giorno precedente, in un sole ridente e
meraviglioso. Per me la novità è apparsa evidente. Benché quella mattina
imperversasse una pioggia battente, Mattia  cammina saltellando gioioso. Stesso tripudio, stessa
spensieratezza del giorno precedente.

Allora, mi sono detto, la contentezza
del piccolo non dipende dalla presenza d’un sole splendido. Ma lo vedo contento
anche se piove, è nella gioia anche se il tempo è cattivo. Addirittura
saltellava reggendo l’ombrellino con la destra e tenendo la mano della mamma
con la sinistra.

E’ il suo stare con la mamma che gli fa
splendere continuamente il sole anche se nella vita imperversano piogge e il
cielo tende a oscurarsi per la presenza di nuvoloni incombenti.

Ecco perché i miei amici s’aspettano
giustamente che la mia vita proceda sempre con un passo saltellante.


p. Andrea Panont