2 Gennaio 2014

CUSTODIVA NEL SUO CUORE

OTTAVA DEL NATALE – CIRCONCISIONE DI GESU’

Giornata mondiale della Pace – Anno A 2014

Num 6,22-27; Fil 2,5-11; Lc 2, 18-21

 

Per tutti noi è un dono essere qui, un altro anno qui,
a vivere la nostra vocazione: diventare terra abitata da Dio. Oggi, primo giorno
dell’anno, accogliamo il dono grande del tempo, e il dono della pace, dono e
conquista. Affidiamo speranze, sconfitte, ansie, paure e ogni nuovo inizio alla
grazia di Dio.

Signore, per avere tante volte dissipato il nostro
tempo in cose di poco conto,
per
avere sprecato il dono irripetibile del tempo, Kyrie eleison

Signore, per avere tante volte vissuto con la testa e
il cuore rivolti al passato,
come
i paurosi, come quelli che non hanno il coraggio di piantare e seminare,
Kyrie eleison

Signore, se in noi non è pace non daremo pace: per la
pace non accolta, per la pace non custodita, per la pace non costruita,  Kyrie eleison

 

Omelia

La prima Parola di Dio in questo nuovo anno è un
augurio, bello come pochi: Il Signore parlò a Mosè, ad Aronne, ai suoi figli
e disse: Voi benedirete i vostri fratelli.

Voi benedirete… è un ordine, è per tutti: in principio, per prima cosa tu benedirai, che lo meritino o no, buoni
e meno buoni, prima di ogni altra parola ‘tu
benedirai i tuoi fratelli’.

Lo farai subito anche quando altre parole premono
dentro, lo farai in-principio, dall’inizio delle parole, come un pregiudizio
buono che stende luce su tutte le persone.

 La mia missione è benedire, dire-bene, scoprire il
bene della vita, dell’uomo, della storia. Se non impara a benedire l’uomo non
potrà mai essere felice. Se non
imparo a dire
a chi mi è vicino: tu sei una benedizione per me, Dio
mi benedice con la tua presenza, possa Egli benedirti con la mia presenza!

Che cos’è la benedizione? Dobbiamo risalire alla prima,
alla madre di tutte le benedizioni per capire: “Dio benedisse l’uomo e la
donna dicendo: crescete e moltiplicatevi!”
La benedizione è una energia di
vita che scende da Dio, dall’alto, che entra in me, che fa crescere, che
dilata, intensifica e moltiplica l’esistenza.

 E come si
fa a benedire? Dio stesso ordina le parole, e sono quelle e non altre, e sono
bellissime. Le seguiamo passo passo:

Ti benedica il Signore

e ti custodisca.

Ti benedica, venga su di te
portando energia di vita. Ti custodisca, in ogni istante, se tu parti con te
venga, con te rientri ora e sempre; sia con te in ogni tuo passo, ti protegga,
ti custodisca dal male che assedia le vite.

Faccia risplendere per te
il suo volto

E ti faccia grazia.

Dio ha un volto che risplende, un volto di luce, la
luce è il primo di tutti i simboli di Dio. E mi augura: vivi di un Dio
luminoso, prendi per te un Dio solare, non il Dio legislatore e il giudice, dal
volto severo, ma quello che viene portando una sentenza di grazia. Un Dio
dalle grandi braccia e dal cuore di luce. Il Signore mi farà grazia
: si
rivolgerà verso di me, si chinerà su di me, mi farà grazia di tutti gli sbagli,
di tutti gli abbandoni, mi farà ripartire ad ogni alba.

Al Salmo abbiamo cantato: Il Signore ci benedica
con la luce
, la benedizione di Dio per l’anno che viene non è né salute, né
ricchezza, né fortuna, né lunga vita, ma molto semplicemente è la luce.

Luce interiore per vedere in profondità, luce per
scegliere la via da percorrere, luce da gustare bellezza e incontri.

Dio ci benedice ponendoci accanto persone dal volto e
dal cuore luminosi che emanano bontà, generosità, bellezza, pace.

 Che cosa accende luce nel volto di una persona? Che
cosa illumina il volto di un uomo e di Dio? E’ il sorriso. Una persona sorride
e subito si illumina; di più: irradia luce.

Che tu possa capire, vivere, amare un Dio che sorride.
E quando accade che la vita si riempia di sorrisi? Quando nasce amore! Dio
ti sorride perché in Lui è nato amore. Si illumina per te, perché tu gli illumini
il cuore.

Terza piccola strofa della benedizione biblica:

Il Signore rivolga a te il suo volto

E ti conceda pace.

Che il Signore guardi verso di te. Cosa ci riserverà
l’anno che viene? Io non lo so, ma di una cosa sono certo: il Signore si girerà
verso di me, Camminerà con me, nelle mie prove si chinerà su di me. E se cadrò
a terra, se continuerò a farmi del male, Dio si piegherà ancora di più su di
me.

Lui sarà il mio confine di cielo, curvo su di me come
madre, perché non gli sfugga un solo mio sospiro, non vada perduta una sola mia
lacrima. Qualunque cosa accadrà
quest’anno Dio sarà chino su di me, non per condannarmi ma per custodire e fare
grazia.

Per concedermi pace: non ti chiedo Signore né
ricchezza ne povertà, ma di poter mangiare il mio pane quotidiano in pace nella
mia famiglia. Concedi la pace che ci manca e che ci fa vivere.

Le ultime parole:

così porranno il mio nome sopra sugli israeliti

e io li benedirò

Il Nome vuol dire la persona. Quando benedici tu poni
Dio, tu metti Dio sopra le persone, sugli occhi sul volto sul cuore. Sono
bagnati, intrisi di Dio, colui che fa crescere e moltiplica la vita.

 

Otto giorni dopo Natale il Vangelo ci riporta a
Betlemme, dove qualcosa di misterioso è entrato nelle vite: Tutti quelli che
udivano si stupirono delle cose dette dai pastori.
Ritorna questa grande
parola ‘stupore’ . E vorrei prenderla come l’augurio per me e per voi: riscoprire
lo stupore della fede.

Lasciarsi incantare da una parola del Signore,

stupirsi ancora della mangiatoia e della Croce,

sapersi meravigliare del Logos che è dentro ogni
carne,

dell’Eterno che si insinua nell’istante,

dell’istante che si apre sull’eterno

del Pane che si fa Corpo,

dell’anno che riparte,

di un Dio che sorride,

perché non
manchi mai il vento al mio veliero,

un Dio che è
per me ciò che la primavera è per i fiori
(G. Centore).

Luca presenta la Vergine Maria come Maestra di
stupore, che custodiva e meditava nel
cuore. Custodire è il verbo
che salva il passato e meditare è il verbo che salva il presente. Maria
medita su come sia possibile tenere insieme gli estremi: una stalla e sopra di
essa una moltitudine di angeli, un Bambino che piange e il Verbo che è presso
Dio.

Custodiva nel suo cuore! Perché la storia di un figlio è scritta prima di tutto
nel cuore di sua madre.

Custodiva la Bella Notizia. A Natale anche Dio
conosce il desiderio umanissimo di amare e di essere amato, Dio ha un cuore di
carne.

Custodiva con cura perché molte cose minacciano la memoria del cuore.

L’augurio è che possiamo tutti restituire tempo e
memoria al cuore per salvare il passato, per custodire il futuro.
Salvare
stupori, annunciazione, fecondità inattese, speranze riconquistate, dire per
l’anno passato ‘grazie’; per l’anno che si apre ‘sì’.

Dio ci chiede questo proponimento per l’anno nuovo:

Benedire i
fratelli, fissare il volto luminoso di Dio, salvare lo stupore.

E come oggi ricomincia da capo il grande ciclo
dell’anno e il tempo ridiventa nuovo, così anche noi iniziamo da capo la nostra
avventura verso più luce e più pace, verso meno violenza, meno fango, meno
sangue.

Buon anno, allora, buono
della bontà di Dio.

Lui ti benedica, ti custodisca,

illumini per te il suo volto,

si chini su di te e ti dia pace!

 

 

PREGHIERA ALLA COMUNIONE

 

Signore, in quest’anno
che inizia

vesti i nostri occhi
della tua luce,

la nostra carne della
tua vitalità.

Rivesti il passato
della tua misericordia

 e il presente della tua pace.

Signore, insegnaci
sguardi profondi oltre il velo delle sconfitte,

donaci occhi di fiducia
e di scoperta che ci salvino dall’abitudine.

Donaci un cuore chiaro
che veda le cose invisibili agli occhi.

Anche in quelle prove
che ci sembrano senza uscita,

anche in quello che ci
pare un piangere inutile,

anche quando ci sembra
di camminare verso nessun luogo,

senza vedere né la
strada né la meta

Signore, genera ancora
il tuo futuro

come di seme che
attende nel buio il richiamo della primavera.

Fa’ che gustiamo le
nostre piccole e grandi gioie

non come cose da rubare
agli altri, da rapire alla vita

ma come energie donate
per incantare di nuovo l’esistenza,

per ringraziare Te e
nutrirci tra noi.

Per accendere di luce
tutti i nostri orizzonti.

Amen