OTTAVA DEL NATALE – CIRCONCISIONE DI GESU’
Giornata mondiale della Pace – 2015
Oggi, primo giorno dell’anno, accogliamo il dono grande
del tempo, e il dono grande della pace: Dio vuole che i suoi doni diventino
nostra conquista (S. Agostino). Affidiamo speranze, sconfitte, attese, paure e
ogni nuovo inizio alla grazia di Dio.
Signore, per avere tante volte per avere
sprecato il dono irripetibile del tempo in cose di poco conto, Kyrie eleison
Signore, se abbiamo vissuto con la testa e il cuore
rivolti al passato, come i paurosi, come chi non ha coraggio di futuro, Kyrie eleison
Signore,
se in noi non è pace non daremo pace, se
in noi non è ordine non creeremo ordine: per la pace non costruita e non custodita, Kyrie eleison
Omelia di p. Ermes Ronchi
Inizia l’anno nuovo, e Dio parla. La sua prima Parola traccia la direzione: Il
Signore parlò e disse: Voi benedirete i vostri fratelli.
Voi benedirete… è un ordine, è per tutti: per prima cosa tu benedirai, che lo meritino o no, buoni e meno buoni, prima di
ogni altra cosa ‘tu benedirai i tuoi fratelli’.
Lo farai anche quando altre parole premono dentro, lo
farai subito, come un pregiudizio luminoso su tutte le persone.
La mia missione è benedire, dire-bene di mio fratello,
di mia sorella.
Se non imparo a benedire, non potrò mai essere felice,
se non imparo a dire a chi mi è
più vicino: Dio mi benedice con la tua presenza! Che tu sia benedetto.
Che
cos’è la benedizione? Dobbiamo risalire alla prima di tutte le benedizioni per
capire: Dio benedisse l’uomo e la donna dicendo: crescete e moltiplicatevi! La
benedizione è una energia di vita che scende da Dio, dall’alto, che entra in
me, che fa crescere (“crescete!”) che dilata, intensifica l’esistenza, la moltiplica
(“moltiplicatevi! Abbiate un cuore plurale!”) .
Per
capire torniamo al Vangelo: l’angelo aveva detto: tu Lo
chiamerai Gesù! Egli salverà il popolo.
In
ebraico Gesù si dice Jeshuà, e il verbo ‘salverà’ si dice joshuà. Gesù
salverà: Jeshuà joshuà. Cambia solo una vocale.
Il verbo joshuà “salvare”,
ha una radice ish il cui primo significato
è allargare, dilatare. Gesù salverà: cioè allargherà,
accrescerà, espanderà lo spazio della tua umanità, renderà più grande la vita. Salverà
dal peccato che, all’opposto, è l’atrofia del vivere, il rimpicciolimento del
cuore; il peccato è ciò che ti rende più piccolo, e non c’è spazio per altro.
La salvezza è una forza sorgiva che si inserisce nelle
profondità del cuore e lo apre; viene e crea spazio per le creature, per i poveri,
per i sogni, per il cielo. Fa crescere e moltiplica la vita. P. Vannucci
diceva: la religione è dilatazione. Cosa
fai quando credi? Tu tendi ad aprire il cuore (Rumi).
Dio ci insegna a benedire, con parole bellissime. Le
riascoltiamo:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Ti benedica, venga su te
portando energia di vita. Ti custodisca, ogni giorno, in tutti i passi che
farai, in tutte le strade che comincerai sarà con te.
Faccia risplendere per te
il suo volto
E ti faccia grazia.
Si rivolgerà verso di te, ti guarderà con occhi di
luce. Ti farà grazia di tutti gli
sbagli, di tutti gli abbandoni, mi farà rialzare da ogni caduta. Prendi con te
questo Dio che ha un cuore di luce.
Abbiamo cantato: Il Signore ci benedica con la luce.
La benedizione di Dio per l’anno che viene non è né salute, né ricchezza, né
fortuna, né lunga vita, ma molto semplicemente la luce.
Luce interiore per vedere in profondità, luce per
scegliere la via da percorrere, luce da gustare bellezza e incontri, per
intuire riflessi di cielo anche nelle pozzanghere della vita.
Che cosa accende luce nel volto di una persona? Sono
gli occhi e il sorriso. Una persona sorride e subito si illumina. E Dio
sorride. E quando la vita si riempie di sorrisi? Quando nasce amore! Dio
ti sorride perché in Lui è nato amore. Si illumina per te, perché tu gli hai
illuminato il cuore.
Continua la benedizione:
Il Signore rivolga a te il suo volto
E ti conceda pace.
Cosa ci
riserverà l’anno che viene? Io non lo so, ma di una cosa sono certo: il Signore
si girerà verso di me, nelle mie prove si chinerà su di me. E se cadrò a terra,
Dio si chinerà ancora di più. Sarà
il mio confine di cielo, curvo su di me come madre, perché non gli sfugga un
solo mio sospiro, non vada perduta una sola mia lacrima. Qualunque cosa accadrà quest’anno Dio sarà chino
su di me, non per condannarmi ma per illuminarmi.
Per concedermi pace: oggi giornata mondiale
della pace. Il motto di questa giornata: non schiavi ma fratelli. Il mezzo: la
globalizzazione della fraternità. Considera ciascuno come un fratello e sorgerà
il sole della pace.
Termina la benedizione:
così porranno il mio nome sopra sugli israeliti
e io li benedirò
Porre il nome sopra. Il Nome contiene la persona.
Quando benedici tu poni Dio sopra le persone, sugli occhi sul volto sul cuore.
Che sono bagnati, intrisi di Dio. Benedire è porre Dio qui in mezzo.
Oggi il Vangelo ci riporta a
Betlemme, dove qualcosa di misterioso è entrato nelle vite: Tutti quelli che
udivano si stupirono delle cose dette dai pastori. Ritorna questa grande
parola ‘stupore’. E vorrei farne l’augurio per l’anno nuovo: riscoprire
lo stupore della fede.
Lasciarsi incantare da una parola del Signore,
stupirsi ancora della mangiatoia e della Croce,
sapersi meravigliare del Logos che è dentro ogni
carne,
dell’Eterno che si insinua nell’istante,
dell’istante che si apre sull’eterno
della luce che discende
del Pane che si fa Corpo,
dell’anno che riparte,
di un Dio che sorride,
un Dio che è
per me ciò che la primavera è per i fiori (G. Centore).
Luca presenta la Vergine Maria come Maestra di
stupore, che custodiva e meditava nel
cuore. Custodire è il verbo
che salva il passato dall’oblio, meditare è il verbo che salva il
presente dalla superficialità, epidemia suprema di oggi. Maria custodiva
nel suo cuore! Perché la storia di un figlio è scritta prima di
tutto nel cuore di sua madre.
Custodiva la Bella Notizia: Dio è qui, ed ha un
cuore di carne.
È urgente per tutti fare come Maria, restituire tempo e memoria al cuore per
salvare stupori, annunciazioni, fecondità inattese, speranze riconquistate,
e dire per l’anno passato ‘grazie’; per l’anno che si apre ‘sì, Signore,
come tu vorrai’.
E come oggi ricomincia da capo il grande ciclo
dell’anno e il tempo ridiventa nuovo, così anche noi iniziamo da capo la nostra
avventura verso più luce e più pace, verso meno violenza, meno fango, meno
sangue.
Buon anno, allora, buono
della bontà di Dio. Con un altro augurio:
Che il Signore renda il tuo cuore spazioso! E ci sia spazio per i
fratelli, per i volti, per le lacrime; spazio per un’ansia di pace:
Il Signore illumini per te il suo volto, si chini
sopra di te, ti faccia grazia e ti
dia pace!
PREGHIERA ALLA COMUNIONE
Signore, in quest’anno
che inizia
vesti i nostri occhi
della tua luce,
la nostra carne della
tua vitalità.
Rivesti il passato
della tua misericordia
e il presente della tua pace.
Signore, insegnaci
sguardi profondi oltre il velo delle sconfitte,
donaci occhi di fiducia
e di scoperta che ci salvino dall’abitudine.
Donaci un cuore chiaro
che veda le cose invisibili agli occhi.
Anche in quelle prove
che ci sembrano senza uscita,
anche in quello che ci
pare un piangere inutile,
anche quando ci sembra
di camminare verso nessun luogo,
senza vedere né la
strada né la meta
Signore, genera ancora
il tuo futuro
come di seme che
attende nel buio il richiamo della primavera.
Fa’ che gustiamo le
nostre piccole e grandi gioie
non come cose da rubare
agli altri, da rapire alla vita
ma come energie donate
per incantare di nuovo l’esistenza,
per ringraziare Te e
nutrirci tra noi.
Per accendere di luce
tutti i nostri orizzonti.
Amen
Cosa
posso fare io per il mondo?
Obiettano
che le scelte per il progresso di uno spazio di mondo devono essere solo e
sempre politiche, non singole. E allora io rispondo: giusto. Anzi dicendo così
dimostrate intelligenza. Apprezzo che voi bravi e intuitivi vi buttiate in
politica per mutare la storia.
Ma
io ho un solo eventuale talento: so appena chinarmi su quello che riconosco per
fratello. Permettetemi di farlo intanto che maturano le vostre azioni
politiche. Mio fratello ha bisogno oggi, non può aspettare. Lui aspetta me e io
ci vado. Insieme a quell’uomo aspetterò voi (Marcello Candia).