MOTO, MOVIMENTO E IMMOBILITÀ
Ci crediamo in continuo movimento. In
un certo senso è vero. Ma, se ci pensiamo bene, ogni movimento è
relativo a qualcos’altro. Ci si muove attorno alla terra, rispetto al
suolo ed a tutto ciò che esiste. La terra si muove attorno al sole, il
sole attorno al nucleo della Via Lattea e le galassie si allontanano le
una dalle altre.
Un ipotetico punto fermo sembra un “no-sense”. Se
immaginiamo, però, di esistere coscientemente nel vuoto assoluto
all’improvviso, risultiamo immobili… proprio perché non ci muoviamo
rispetto a nulla.
Il vero punto di riferimento, quindi, è la Trascendenza sulla quale dobbiamo essere innestati permanentemente.
L’INIZIO ASSOLUTO
“Ovunque ed ad ogni ora c’è un inizio assoluto” (Kierkegaard)
In effetti ogni inizio scandito dal tempo è relativo, perché è la nostra mente che lo individua in un suo determinato contesto.
Noi diciamo che inizia la giornata quando spunta il sole, o ci alziamo
dal letto. Siamo convinti che inizi un nuovo anno od una nuova vita
quando c’è un cambiamento importante. Ma tutto questo è solo una
elaborazione della nostra mente che necessita di scandire il tempo con
un inizio ed una fine. Esistono realmente inizio e fine?
Naturalmente
questo categorizzare il tempo ci è necessario per vivere nella
quotidianità. Ma ogni inizio coincide sempre con una fine e viceversa.
In sé essi non sono collocabili perché esistono solo nella nostra mente.
In realtà noi ci ritroviamo ad immaginare inizio e fine perché siamo
immersi mentalmente nella categoria del mutamento e del divenire.
Il
tempo considerato come successione di istanti non può avere
un’esistenza in sè, ma è sempre collegato ai passaggi di “forma” nella
nostra mente, e di “stato” nell’ambito fenomenologico.
Proiettare il
concetto di “inizio” ai fenomeni, pur avendo un’utilità pratica, non ha
consistenza ontologica perché questo concetto è legato a ciò che è
relativo.
Nessun istante ha un inizio ed una fine perché non è
scandibile, non appartiene né al passato nè al futuro, ma è “assoluto”,
slegato dal contesto fenomenologico e prettamente mentale.
Per cui tutto è sempre un inizio assoluto!
Pier Angelo Piai