30 Agosto 2003

La coscienza

LA COSCIENZA

Senza la coscienza non sarei nulla, nemmeno una cosa. E’ essa che mi dà l’essere scoprendo che questo è il mio essere. (Lavelle p. 131)

“Lo scopo fondamentale della mente umana è trovare la verità o Dio” (Krishnamurti p.182)

La coscienza è un continuo rimando dall’oggetto al soggetto e viceversa.
Mi “soggettivizzo” negando l’oggettività all’infinito.
L’oggettività è relativa alla datità.
La soggettività, invece, alla libertà.
La coscienza tende ad affievolire il confine che la mente pone tra oggettività e soggettività. Ella scopre gradualmente l’unità del tutto in Dio.

Essere “persona” significa essere chiamati da Dio a partecipare a quello che Egli è.
“Dio non può volere che Dio, ma può volere, in qualche modo moltiplicarsi. Può volersi vedere sotto molti volti, far procedere da sé come altri dei.” (Jean Guitton p.122)

Dio è amore dice Giovanni. Amore può voler dire apertura ad altro da sé, o volere che l’altro sia se stesso secondo la propria vocazione. Partendo dal principio che Dio è amore, Amore significa anche darsi completamente all’altro.

Dio lo ha realizzato nell’Incarnazione, nella quale ha dato tutto se stesso all’uomo, facendosi uomo. Si è lasciato anche “generare” storicamente nella dimensione spazio-temporale dall’uomo stesso (Maria), altro da Lui. E così in ognuno di noi quando amiamo. “Amare” è un atto che sorge nella libertà della coscienza.

Ed ogni volta che amo, lì è presente l’azione dello Spirito. La coscienza è quindi l’habitat dell’amore.
“L’Universo ha lo scopo di permettere l’emergenza di esseri liberi, capaci di imitare Dio nella sua perfezione, cioè di amare ed essere amati” (Jean Guitton p.123)

Pier Angelo Piai