2 Agosto 2005

Chi osserva se stesso non perde tempo

Per comprendere meglio la struttura del proprio io


L’osservazione attenta del fenomeno della vita è uno degli scopi della nostra esistenza. Il vero divertimento dovrebbe consistere proprio nell’indagare a fondo tutto, senza paura. Questo, naturalmente, richiede tempo e ore di inattività pratica.

Ma siamo così condizionati dalla mentalità efficientistica che inconsciamente pensiamo che quando non produciamo qualcosa di materiale, stiamo perdendo tempo.
Noi nasciamo nello stato di continua necessità biologica e psicologica. Ma una volta soddisfatti i bisogni primari, non ci basta, abbiamo necessità particolari appartenenti alla sfera spirituale. Vogliamo capire chi siamo e che cos’è la vita.

Comprendere la struttura dell’io ci aiuta ad essere liberi dai condizionamenti e dai limiti che poniamo alla nostra mente. Se ci osserviamo attentamente mentre compiamo qualsiasi gesto per noi e gli altri, capiremmo l’esistenza di alcuni ingranaggi interiori molto subdoli ed illusori. Allora, gradualmente, ci libereremmo dall’io. Il nostro comportamento cambierebbe davvero.

Se ad esempio riuscissimo davvero a prendere coscienza delle motivazioni che ci inducono a schivare una determinata persona, a trattare con un nostro superiore od inferiore sul posto di lavoro, a relazionarci con i familiari e con tutti gli altri, allora non servirebbero grandi sforzi per migliorarci: l’umiltà, l’altruismo e le altre virtù scaturirebbero spontaneamente…

Ma se mentre osserviamo attentamente i meccanismi della nostra mente ci giudichiamo e ci lasciamo sommergere da continui sensi di colpa, non siamo realmente liberi. In questo caso la nostra vera preoccupazione è come liberarcene e ciò sottrae energie alla pura osservazione interiore.

La verità alla quale aspiriamo è una continua scoperta attimo per attimo in tutte le situazioni della vita. Quando nell’indagare interiormente intuiamo ciò che veramente siamo, anche se nessuno ce lo dice, allora procediamo verso un gradino superiore nella ricerca della verità.

Chi è consapevole del mondo esterno ed interno non si lascia ingannare dall’illusione del tempo: sa che passato e futuro sono semplici artifici mentali per cui vive completamente immerso nel presente. Non cerca chissà quali spazi esotici, ma si trova bene ovunque, pur preferendo il silenzio. Non ha paura di scoprire la sua personalità ed il suo temperamento perché nella ricerca interiore gode della pura verità. Anche se si sente egoista, avaro, orgoglioso, passionale, pauroso, mediocre, ecc., non si sofferma a piangersi addosso: tutto si dissolve nella consapevolezza più genuina del valore della vita che è unica nel tempo e nello spazio e continua ben oltre.

Allora molte esigenze non saranno più tali perché non ci sarà più bisogno di frequentare certi ambienti o certe persone. Così anche molti ostacoli si dissolveranno e chi non avrà paura di indagare se stesso potrà percorrere con gioia il cammino verso la libertà.

Pier Angelo Piai