20 Novembre 2005

Vivere provvisoriamente

Vivere provvisoriamente: questo dovrebbe essere il nostro programma di vita giornaliero.
Ci alziamo e non ci stupiamo del fatto che siamo ancora vivi. Arriviamo la sera e diamo per scontato che si arriverà sino al giorno successivo, alle settimane seguenti o agli anni futuri. Non vogliamo pensare all’imprevisto.
In fondo, tutto è imprevisto. La certezza alberga solo nella nostra mente, ma nella realtà le certezze sono solo gli eventi dell’istante.

Un mio carissimo amico, poco prima di andare in pensione aveva progettato di ristrutturare la casa dei suoi genitori per poter poi vivere tranquillamente tra la sua gente sulle vallate cividalesi. Una mattina lo trovarono morto, probabilmente durante il sonno.

L’altro giorno parlavo a casa di un altro amico, ora il suo corpo è sottoterra.
Tanti conoscenti sono morti improvvisamente.

Le morti impreviste sono quelle che più ci insegnano a vivere provvisoriamente.

Molti miei allievi giovanissimi perirono a causa di incidenti e malattie. Anche la morte dei giovani è una buona maestra, se noi siamo convinti che tutto ciò che avviene non è casuale e che ognuno muore non solo per se stesso.
La morte degli altri, insomma, è un forte richiamo ad una ritaratura del nostro modo di vedere e di affrontare la vita.

Ma spesso ci comportiamo come se si dovesse morire chissà quando ed elaboriamo progetti anche a lunga scadenza. E quando pensiamo alla nostra morte ci rattristiamo, invece di gioire per il fatto che ritorniamo al Signore.
Dice S. Agostino che “Il Signore ci nasconde l’ultimo giorno della nostra vita, affinché in tutt’i giorni siamo pronti a morire”

La morte, dunque, è il “grande distacco” da tutto, ecco perché è necessario in vita distaccarci da cose e affetti. Tuttò è un dono in questa vita, ma dura poco perché il vero dono è quello duraturo della vita eterna in Dio. Se si vuol godere Dio bisogna lasciar perdere e relativizzare le cose di questo mondo e i piaceri effimeri che portano alla rovina dell’anima.

Pier Angelo Piai