La parrocchia di S.Marco Evangelista di Rubignacco(Cividale del Friuli), animata dall’ottimo mons. Adriano Cepparo, mi ha invitato a svolgere un tema che è di grande attualità, nel quarantennale dal Concilio Vaticano II: “I laici nel Popolo di Dio”, con particolare riferimento alla missione dei laici sia nella chiesa che nel mondo.
Il tema si è svolto lungo le direttrici della “Lumen gentium” e del nuovo codice di diritto canonico(1983). Il sacerdozio dei laici, quale partecipazione al sacerdozio di Cristo, orienta i laici nell’adesione a “nuovi ministeri” che sono l’amministrazione del battesimo, dell’eucarestia, dell’assistenza al matrimonio, dell’esposizione del Santissimo Sacramento, ed altro ancora.
Ho avuto modo di accennare al servizio della direzione spirituale, come è accennata nel nuovo catechismo. I laici devono essere preparati, come già si fa nelle foranie della diocesi friulana, affinché possano subentrare nei servizi liturgici suaccennati. I genitori, gli addetti alla sanità nelle case e negli ospedali, dovrebbero essere preparati, per tempo, a saper battezzare correttamente, soprattutto in casi di pericolo di vita.
Anche la predicazione in particolari circostanze dovrebbe esser insegnata dai sacerdoti ai propri laici. La scarsità di clero è una ragione cogente per impegnarsi in tal senso.
Naturalmente, i laici così impegnati, devono mantenere il giusto rispetto per i propri sacerdoti. Il timore dei preti, infatti, è di essere malamente soppiantati dai laici, e “collocati a riposo…”. Ciò sarebbe errato e contrario allo spirito ecclesiale ed evangelico.
I preti e i laici dovrebbero crescere e lasciar crescere ognuno nella propria dimensione e servizio. Sarebbe errato far sentire sempre il fiato sul collo dei laici, perché, come spesso accade, li indurrebbe ad allontanarsi.
L’incontro di Cividale è stato contrassegnato da molti interventi e domande, sia da parte dei giovani che da parte dei genitori presenti. Particolarmente mons. Cepparo ha integrato, con i suoi illuminanti interventi, il tema in questione.
Il tema conclusivo ha toccato, seppure di sfuggita, la questione della nuova evangelizzazione, individuando il tallone d’achille che è, senz’altro, il livellamento di tutte le religioni.Forse un concilio dovrebbe prendere in esame la nuova evangelizzazione. Infine, come saluto finale, ho raccomandato di riflettere sul tema dell’autorevolezza: tutti devono essere autorevoli, non autoritari: dal parroco all’ultimo laico, inclusi, naturalmente, i genitori, gli insegnanti, i catechisti e così via.
Professor Giampaolo Thorel