15° Capitolo
Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione. (Lc.22,46)
…e salì sul monte a pregare.(Lc.9,28)
L’intera vita terrena di Gesù è stata una continua preghiera in stretta unione con il Padre.
L’intera nostra vita dovrebbe essere così.
E’ vero: quando operiamo senza una stretta unione con il Padre tutto si scolora: persino la primavera cambia volto. Anche le relazioni con il prossimo assumono una tonalità diversa, monocromatica senza la luce della preghiera. E così pure il senso della stessa nostra esistenza e di quella degli altri si disperde in un abisso di nullità.
Gesù ci chiede di alzarci e di pregare, altrimenti cadremmo nella tentazione dello scoramento e dello scetticismo, nella banalità e nella superficialità, nell’automatismo del sonno, nel torpore di chi non ha coscienza di vivere. Nella preghiera ci chiede di uscire dalla prigione angusta dell’io egoistico ed orgoglioso perché troviamo il coraggio di scandagliare in maniera trasparente le finalità dei nostri atti.
Perché operiamo? Qual è il fine di ogni nostra azione? Cerchiamo la nostra gloria? Vogliamo apparire? Vogliamo una platea che ci applauda? Il vero clima di preghiera mi orienta esclusivamente verso il Signore, al quale chiediamo ciò che realmente vuole da noi. In certi momenti di preghiera ci accorgiamo che gran parte della nostra vita è vanità, superficialità e dispersione. Chiediamo a Dio di compiere la sua volontà, ma poi compiamo la nostra. Ci dimentichiamo di Lui nei momenti in cui siamo troppo presi dagli affari personali, mentre ci ricordiamo di Lui quando siamo con l’acqua alla gola o siamo nella depressione e nella paura.
La preghiera sgorgante dal cuore, invece, ha il potere di cambiare in noi la visione del mondo. Non conosce limiti temporali e spaziali, ma ovunque noi siamo essa ha il potere di distaccarci dalle vicende negative e positive per inabissarci nella pace radicata nel fondo della divinità. Dio ci vuole felici, ma è una felicità che si ottiene in unione stretta con il Creatore dal quale tutto proviene.. Nella preghiera autentica tutti i problemi diventano risolvibili e relativi. Passa la scena di questo mondo.
La preghiera ci prepara interiormente alla visione dell’aldilà, dove tutti coloro che hanno realmente creduto vedranno Dio faccia a faccia. Come potremo sopportare la sua vista eterna se non cominciamo già da ora ad allenare la nostra anima? L’ambiente più adatto per questo allenamento è soprattutto la preghiera che ci spinge alle buone opere ed all’amore universale. Senza preghiera è impossibile amare genuinamente perché solo in un unico Dio ritroviamo i nostri fratelli. Così è impossibile la serenità interiore. Dobbiamo pregare ovunque ci troviamo e qualsiasi cosa facciamo.
Stiamo camminando in campagna e osserviamo la terra con i suoi frutti. Preghiamo con il corpo, la mente e l’anima quando riconosciamo che tutto è dono di Dio: la terra che calpestiamo camminando, l’aria che sfiora il viso, gli odori ed i profumi che attivano l’olfatto, le viti che tocchiamo delicatamente, lo sfondo delle colline e delle montagne che rallegrano lo sguardo, il cinguettio dei passeri che deliziano l’ udito…preghiamo con tutto noi stessi nell’ebbrezza della vita anche se non tematizziamo il Creatore: sa già che nel nostro inconscio, attraverso la creazione è Lui che adoriamo. La preghiera è in questo caso solo un modo di essere, uno stile, un atteggiamento continuo di adorazione silenziosa.
“Noi siamo ciò che preghiamo. Il grado della nostra fede è il grado della nostra preghiera; la forza della nostra speranza è la forza della nostra preghiera; il calore della nostra carità è il calore della nostra preghiera. Né più né meno. (Carlo Carretto p.49 “lettere dal deserto”)
La preghiera permette la nostra deificazione: con essa la nostra mente e il nostro cuore può assimilare la mente ed il cuore di Dio. Senza Dio tutto ci pare inutile. E rischiamo di scoraggiarci lungo il cammino verso la perfezione. Nella preghiera confidenziale sappiamo di avere un Padre celeste che comprende tutto di noi e penetra gli abissi più insondabili del nostro inconscio.
Conformandoci alla sua volontà, nella preghiera di abbandono, Egli ci guida verso la felicità. Lo desidera più di noi. Però ci chiede il permesso di farlo. E’ talmente rispettoso della nostra libertà che ci “costringe” a chiedere la salvezza. Non può salvarci senza di noi in virtù della fedeltà alle sue promesse. La nostra preghiera deve diventare adesione perfetta alla sua volontà…”perfetta” nel senso di “libera”, “generosa”, “amorevole”, “fiduciosa”, colma di Speranza, gioiosa”, “insistente”, “continua”.
Quando ci mettiamo nell’ottica della vera preghiera del cuore, questo si apre allo Spirito e gli concediamo liberamente ogni fibra del nostro essere. La preghiera ci trasforma, ci fa desiderare con tutto il cuore Dio stesso e nient’altro che Lui. Tutto il resto diventa secondario. Quando non desideriamo altro che Dio stesso, allora Lui può operare liberamente, perché vuole rispettare profondamente la nostra libertà. E così può compiersi il sacro matrimonio tra Dio e l’anima.
“Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono! “(Lc.11,13)
Gesù ci esorta a chiedere per le nostre necessità. Ma ci suggerisce di chiedere soprattutto lo Spirito Santo . Egli sa perfettamente che non sappiamo nemmeno cosa chiedere. Lo Spirito ci suggerisce l’oggetto della nostra domanda : Lui stesso!
Senza lo Spirito l’uomo è dispersivo, superficiale, materiale, animale. Quante volte lo soffochiamo con la cupidigia, l’orgoglio o le preoccupazioni inutili! Egli è realmente il principio unificante, colui che ci fa intuire l’essenza della vita e dell’universo. Però Egli è discreto, delicato, rispettoso : non può abitare in un cuore non predisposto, opaco dai vizi e dalle illusioni. L’uomo che umilmente lo implora si avvia verso la santificazione, la divinizzazione a cui è destinato. Lo Spirito dona la calma interiore necessaria ad una seria revisione della nostra vita.
Chiediamo troppe cose inutili: Egli ci dona le essenziali.
Vieni Santo Spirito nei nostri cuori: trasforma il cuore di pietra in cuore di carne. Facci vivere gli eventi comuni della vita in maniera straordinaria. Non permettere che veniamo distolti da vizi e preoccupazioni. Facci convincere che tutto viene da te, che senza di te tutto è risucchiato nel nulla. Invadi la nostra anima affinché possiamo riconoscere la tua presenza in noi e nel creato. Donaci uno sguardo puro , che sappia leggere gli eventi personali e sociali alla tua luce. Donaci la semplicità interiore, la castità dell’anima : nel distacco mite da noi stessi facci amare di cuore coloro che ci stanno accanto. Facci vedere in essi i tuoi figli destinati alla gloria eterna, senza lasciarci ottenebrare da inutili e dannosi pregiudizi.
Invadi la nostra mente affinché, attraverso il tuo intelletto, sappiamo riconoscere la tua presenza creatrice e scompaia da noi ogni paura: paura di esistere, di agire, di morire. Facci accogliere il mistero con stupore e gioia intima, in modo che la possiamo trasmettere anche ai nostri fratelli. Solo la tua luce può farci capire che tutti sono fratelli. Quando ti allontaniamo da noi con la nostra superficialità la nostra mente viene oscurata da uno stupido orgoglio, da una devastante presunzione. Aiutaci a non sentiri superiori a nessuno, ad intravedere anche nel più ignorante e brutale degli uomini le immense possibilità che si celano in lui, proprio perché tu, mite ed umile di cuore, lo vedi così, non per quello che è in quel momento evolutivo, ma per quello che con la tua grazia è in grado di divenire.
Bisogna chiedere lo Spirito Santo. Le nostre preghiere sono spesso troppo materiali. Il Signore le esaudisce parzialmente perché ci è Padre. Ma le cose terrene passano, quelle celesti sono eterne. Il buon Padre ci vuole eternamente vivi e felici. E’ per quello che gioisce quando noi chiediamo cose che fanno bene allo spirito. Possiamo chiedere i doni dello Spirito Santo ed è contento di concederceli. Ma se noi chiediamo direttamente lo Spirito, chiediamo il massimo. Chiediamo che si realizzi in pienezza il suo progetto per ognuno di noi
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