Pradamano, 27 – marzo – 2002
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Tutti sanno che due più due fa quattro e che tale “comando” matematico non ha nessuna tolleranza.
E’ un “ordine” esatto e basta. Nel lavoro e nella vita l’uomo, invece, ha bisogno della tolleranza e non ne può fare a meno. Infatti basta costatare come, in tutte le attività produttive, la tolleranza di lavorazione o campo di tolleranza, stabilita dal progettista, venga rispettata, onde garantire la funzionalità e le prestazioni di qualità delle macchine e dei prodotti costruiti.
Scegliendo, però, una tolleranza troppo “piccola” i costi di fabbricazione crescono enormemente, mentre se la tolleranza o campo di tolleranza è troppo “grande”, i prodotti costruiti diventano degli “scarti”.
Anche nella vita umana accade, analogamente, la stessa cosa. Persone troppo pignole e precise, con tolleranza quasi “zero” rendono la loro vita e quella del prossimo, dura e assai difficile. Persone, invece, con una tolleranza “amplissima” considerano l’estremismo, la violenza, l’odio che un male, quasi un bene. La tolleranza ampia e lo stile di vita che ne deriva, si è abbastanza diffuso, oggi, nel nostro Paese.
E’ evidente che gli aspetti positivi, il bene nella vita, si sviluppano e crescono quando c’è la capacità di trovare e di applicare il giusto valore della tolleranza. Bisogna ricordare, però, che il fatto più grave si realizza quando l’agire, il giudicare e valutare, l’esercitare il potere, viene attuato con subdola astuzia e senza il rispetto del valore della tolleranza perpetrato per un cinico privilegio corporativo.
E’ allora inizia per gli esseri umani una caduta inarrestabile nel baratro della barbarie delle più efferate ideologie. Le nuove primule sono nate nei prati e il verde sui rami delle piante si vede appena, mentre in questo periodo infuriano scontri politico – sindacali. Una nuova primavera è arrivata e assieme ad essa sta giungendo il messaggio evangelico di Pace della Pasqua. Questo dovrebbe far riflettere le persone, in particolare quelle che gestiscono il Potere nelle Istituzioni.
Dovrebbero essere loro, nei fatti, a diffondere con l’esempio, un nuovo stile di vita equilibrato rispettoso verso chi la pensa in modo diverso e che sia rivolto a portare a tutti in Italia e nei paesi della Ue il giusto valore della tolleranza verso e tra i cittadini.
Eugenio Di Barbora
Pradamano