23 Dicembre 2006

Coscienza e Verità

Se non consideriamo la ricerca della Verità un assoluto, siamo realmente da compiangere.
“Il linguaggio occulta la verità”, sostiene Emanuele Severino.
E’ vero. Si tratta di “scoprirla” questa verità, cioé togliere ciò che la copre.
Gran parte delle nostre domande ed affermazioni sono molto
superficiali, anzi incrostano la Verità, soprattutto se non provengono
dal silenzio interiore, dalla riflessione più profonda.

Luoghi comuni, tautologie, frasi rindondanti ma vuote… mascherano
davvero la Verità che soggiace sotto i nostri occhi, nelle profondità
della nostra mente, negli abissi delle nostre anime. Basta solo
accorgecene.
Se il nostro sguardo si purifica tutto diviene puro.
Dio non cio ha creati per  lasciarci travolgere dai nostri affanni
e dalle problematiche della vita. Ciò che conta è la sua presenza
significante.

Stamane per alcuni magici istanti sono ritornato alla sorgente.
Passeggiavo sotto un sole tiepido sul suolo invernale della mia
campagna circostante.
Guardavo i monti dalle cime leggermente innevate ed osservavo piccoli
stormi di uccelli che roteavano nel cielo turchino e di tanto in tanto
si appoggiavano sui nudi rami degli alberi. Mi richiamavano
l’essenzialità della vita.

Camminando sul vialetto sterrato mi sentivo piccolo passeggero sulla
terra pellegrina nello spazio e immaginavo la sua grandezza nei miei
confronti, ma anche la sua piccolezza in rapporto alle galassie.

Dopo alcuni passi pensavo a questo mio corpo, a queste miliardi di
cellule che le compongono, altrettanti sconosciuti microcosmi che
reggono il filo della mia vita. Ma la cosa più inquietante e
sbalorditiva è questa mente che percepisce e ricostruisce nuovi mondi
ed è capace di immaginare ulteriori dimensioni.
Immaginavo lo spazio oltre quella catena di montagne, ed altre pianure
e catene di montagne, città, villaggi, boschi, foreste, fiumi, mari.
E poi altri mondi oltre il cielo infinito, forse un numero enorme di
altre civiltà in altre dimensioni: la creatività di Dio non ha limiti.

Se ne prendiamo coscienza di quanto sbalorditiva è la nostra mente gli altri problemi vengono risucchiati dal vortice del nulla.
Quel silenzio mi ha richiamato l’essenzialità e l’autenticità della
nostra esistenza così spesso snaturata da inutili cianfrusaglie e da
superficialità che appannano la ragione.

Bisogna avere il coraggio , quindi, di ricominciare. Il Natale si
innesta in ogni momento della nostra esistenza, se lo vogliamo, proprio
perché tutti i momenti sono nuovi e non si ripetono mai: essi sono
nell’eternità ora, hic et nunc.
E Dio, pur essendo eterno, rinasce in noi, nel nostro stesso sguardo purificato.

Pier Angelo Piai