15 Luglio 2008

LO SPECCHIO INTERIORE

Andrea è uno studente e si interessa di molte cose: prende appunti, impara quasi a memoria interi brani di filosofia, letteratura… sa risolvere equazioni e problemi complessi, apprende molte cose.

A volte ha una certa sensazione di superiorità verso coloro che non hanno avuto la possibilità di studiare tante cose e sono rimasti piuttosto ignoranti.
Andrea è però distratto sulle cose concrete della vita di ogni giorno.

Parla con i suoi amici, ride, scherza, ma non riesce ad ascoltarli con un certo distacco.
Ogni tanto si specchia e pensa di conoscere il suo volto perché lo vede riflesso.
Ma comincia a prendere coscienza che lo specchio non può riflettere lo stato interiore, anche se riesce ad intravedere alcune espressioni che indicano qualcosa del suo stato d’animo.

Andrea ha però l’opportunità di riflettere se stesso per intero in un altro specchio: quello della vita e delle relazioni con gli altri.
Dopo un forte periodo di depressione intuisce quanto sia importante conoscere se stessi e le proprie reali reazioni, senza nascondere nulla: è lo specchio dei rapporti quotidiani.
In famiglia, innanzittutto. Poi a scuola, con gli amici, nella società.

Scopre quanto sia discriminante la sua mente: tratta i superiori in un certo modo, mentre sottovaluta chi ritiene mediocre perchè ha per lui un ruolo marginale nella società. Si scopre violento, aggressivo, supponente, invidioso, egoista,superficiale, freddo, passionale ma senza vero amore.

Andrea, però, non si dispera: anzi è quasi contento di capire finalmente quello che in realtà egli è e che ha semre nascosto a se stesso.
Sente che questo è gi&agragrave; un primo passo verso una vita più autentica.
Scopre molti suoi atteggiamenti falsi con gli amici che sfrutta, con gli insegnanti che teme, con i famigliari che non stima, con i conoscenti che sceglie in base a quello che gli possono dare.

In una seconda fase si accorge del mondo naturale: ascolta più attentamente il vento tra le fronde, il cinguettìo dei passeri che litigano per il cibo, osserva le nuvole che cambiano le loro forme, è attento alle formiche, guarda le gemme che preparano fiori e frutti, si sofferma sugli occhi innocenti di un bambino, sul volto rugoso di un’anziano.

Quando è tra la folla osserva i volti della gente e ne intuisce i loro stati d’animo.
Tutte queste cose lo aiutano finalmente a capire meglio se stesso.
Prima si sentiva un po’ colto, ma ignorava se stesso, non possedeva la vera intelligenza.
Ora inizia ad essere intelligente perchè si trova di fronte allo specchio dei rapporti ed impara a capire meglio il dinamismo della sua mente senza lasciarsi condizionare dai propri pregiudizi acquisiti sin dall’infanzia.

E’ veramente una grande scoperta capire quanto sia avido, superficiale, irascibile, invidioso, superbo, stupido.
Ora può realmente specchiarsi nel Vangelo: è proprio qui che scopre che è importante amare se stesso così come è, perché Gesù lo ama in modo unico ed irripetibile.

Andrea comincia così ad essere più sereno sapendo di avere un amico che lo aiuta a superare le difficoltà della vita attraverso una migliore conoscenza della sua interiorità.

Pier Angelo Piai