“Dio creatore” è il vero riposo della nostra anima e del nostro corpo. Per convincerci di questo dovremmo pregare e lavorare…la nostra anima. Non assecondare le tentazioni è spesso un lavoro arduo, ma se ci convinciamo che la vera pace viene da Gesù, allora i nostri sforzi non cadono nel vuoto.
Noi vorremmo avere un’identità. Ma senza Dio chi siamo? Figli dei nostri genitori destinati anch’essi alle malattie, alla vecchiaia ed alla morte?
Vorremmo mantenere il personaggio che ci siamo costruiti in qualche anno per avere un prestigioso ruolo nella società? Il successo è sempre effimero. In breve tempo quasi tutti si dimenticheranno di noi.
Ci circondiamo di lusso ed accumuliamo ricchezze che dopo la nostra morte verranno cedute ad altri?
Ci stordiamo nei piaceri che spesso ci lasciano l’amaro in bocca?
Cerchiamo soddisfazione nella vendetta per qualche torto subito? E dopo? Ogni vendetta attira odio.
Sogniamo una famiglia che ci porti piena soddisfazione e ci faccia sentire realizzati? In gran parte delle famiglie ci sono drammi, incomprensioni, gelosie, rivalità, odio…
Cosa cerchiamo in questa vita terrena? Lo stato di permanenza? Non esiste perché tutto muta: malattie e vecchiaia ci condurranno presto alla morte.
Senza Dio è difficile trovare un senso a quello che esiste ed a quello che facciamo.
Una mente indagatrice trova un certo piacere nello scoprire cose nuove in questo sterminato Universo. Ma se è convinta che tutto finirà nel nulla della morte, prima o poi si stancherà e si annoierà, non facciamoci illusioni.
In Dio tutto assume una luce diversa. Sappiamo che la Creazione ha un fine e che la stessa nostra vita è preziosa, perché ce lo ha rivelato Dio stesso incarnandosi nel suo figlio Gesù Cristo che, patendo, morendo e risorgendo ci ha indicato il nostro destino eterno di figli di Dio.
E
gli ci ha in qualche modo rivelato il suo volto nell’Amore.
Basterebbe un po’ di fede. Per ottenerla bisogna essere semplici come i bambini ma anche astuti contro le illusioni diaboliche e le tentazioni della carne.
Per proseguire questo lavoro interiore è necessario credere che siamo amati in modo speciale dal Dio Trinitario, così possiamo amare noi stessi ed il prossimo.
Quando si capisce che siamo chiamati tutti alla costruzione del Regno dei Cieli, allora troviamo lo scopo della nostra vita ed il riposo delle nostre anime. Gesù l’aveva detto: Venite a me, o voi tutti che siete affaticati e stanchi, ed io vi ristorerò.
Chi ha mai pronunciato queste parole in tutta la storia dell’umanità?
Si trova qualche filosofo o filantropo precedente o contemporaneo a Gesù che si esprime in questo modo?
L’Uomo-Dio si dichiara apertamente tale e sostiene di ristorare chiunque si rivolge a Lui con fede..
Non ha detto in questo contesto: Venite che il Padre mio vi consolerà…
No, ha proprio esclamato “Venite a me…!” Quindi era pienamente consapevole della sua divinità e della sua missione di salvare gli uomini da se stessi e dal peccato.
Una logica completamente illogica per molti e convincente per chi è semplice interiormente.
Pier Angelo Piai