20 Aprile 2003

Evento FRAMMENTI D’ANIMA

Proposta di pubblicazione di poesie inedite

L’evento Frammenti d’anima

Ci sono dei segnali, qua e là, che ci indicano che la poesia sta iniziando un suo nuovo “rinascimento”, quasi dovesse realizzarsi la profezia di Giorgio La Pira : il terzo millennio sarà il millennio dei poeti, dei monaci e dei bambini.

In un periodo trascorso natalizio quasi tredici milioni di telespettatori, videro Roberto Benigni recitare l’ultima parte del Paradiso,” uno share del 45,48%, un coro quasi unanime di applausi. L’ultimo del Paradiso si attesta come il one-man-show televisivo più visto degli ultimi anni”.

Tutti i fatti e gli eventi della vita vengono sezionati. Prolificano gli specialisti, abbondano i talk-show, tutto è pervaso dalla tecnica e dalla specializzazione.

La vita non può ridursi ad una ammasso di elettroni organizzati, non è solo una questione tecnica.

C’è di mezzo il senso…
Chi si dedica alla poesia in modo puro e semplice viene considerato un po’ bizzarro e viene visto come uno che perde il suo tempo in qualcosa di illusorio.

La mentalità utilitaristica che si è ormai formata non riesce più a percepire il senso della poesia.
Sembra davvero un altro mondo.

Ma pensiamoci bene: un mondo senza poesia è possibile? Cos’è la vita se non c’è poesia? E chi ci può donare il gusto estetico?
La poesia è come un supplemento d’anima a tutto quello che ci circonda. Essa ci permette di proiettare l’energia interiore all’esterno.
Ci svela l’eternità del Creatore attraverso la fugacità delle creature.
Ci fa alzare lo sguardo oltre la materialità, verso l’unità delle cose, figura di quella dell’Onnipotente.
Ma se cerchiamo di meditare con attenzione la vita di Gesù, essa rivela momenti altamente poetici, in stretta unione con il Padre.

Ci sono molti bravi poeti che hanno giustamente raggiunto la fama. Ma ci sono molti più poeti di quelli già noti.

Poesia ed incanto

La Nostalgia è un desiderio di ritornare alla purezza delle origini. Ci dona quel pizzico di poesia che serve a rinverdire i rami della vita. Abbiamo bisogno di poesia e di incanto perché sono proprio questi gli ingredienti che danno il sapore di mistero alle cose che viviamo.

La poesia si oppone alla razionalità più strumentale. Essa non serve nell’immediato, non ci dona prestigio o potere economico, non ha utilità materiale.

E’ semplicemente “piacere”, il piacere di esternare sentimenti, stati d’animo, visioni del mondo attraverso parole magiche, fuori dal luogo comune, parole che concentrano e sintetizzano, parole che associano simboli, suggestioni, ricordi ancestrali, parole che condensano più concetti antitetici, che funzionano come congiunzione tra ciò che è sensuale e spirituale, che coniugano sentimenti e stati d’animo con sprazzi di razionalismo, percezioni diacroniche, visioni spaziali, metafore e ideologie.

SIAMO DISPONIBILI A PUBBLICARE IN QUESTO SITO I VERSI DI COLORO CHE DESIDERANO PARTECIPARE.

Lo scopo dell’iniziativa è:

– Dare spazio ai poeti più o meno “sconosciuti”
– Concedere nuove possibilità alla creazione poetica, soprattutto locale;
– Conservare e diffondere un patrimonio che rischierebbe di disperdersi;
– Elevare la cultura dei partecipanti e degli utenti del sito.

La partecipazione è aperta a tutti.
Un’apposita Commissione sceglierà i brani che verranno pubblicati sul sito e letti durante le serate di poesia organizzate in Friuli.

ALCUNI PARERI SULLA POESIA:

“Parlare di poesia non è facile, non perché la poesia sia difficile ma perché scava dentro noi e ci costringe ad ascoltarci.
In una società ipertecnologica l’attenzione verso se stessi non è la cosa più semplice da raggiungere: c’è troppo rumore di fondo per distinguere i singoli suoni.
È per questo che sulla rete fioriscono iniziative che aiutano a mettere a fuoco certe tematiche rispetto ad altre.
Ecco, allora, che anche la poesia trova i suoi spazi e i suoi cultori.

Qual è il valore della poesia per la nostra cultura?
Senza la poesia non potremmo vivere, anche se in quest’epoca di barbarie culturale-mediatica ciò che impera non è certo il sentire dell’anima poetica. La poesia non è solo arte letteraria, ma lingua viva che appartiene già alle cose che il poeta nomina. Il suo valore culturale è patrimonio collettivo da condividere con chi ci sta vicino. Forse anche la poesia ha le sue responsabilità per ciò che non riesce a raggiungere.

È stata forse la poesia stessa che si è esclusa al suo pubblico?
Comunque la poesia è viva, forse un po’ acciaccata, ma resiste come valore culturale e come umana passione per la vita.

(Davide Tornaghi)

S. Freud parlando del Poeta e della fantasia dice che l’uomo felice non fantastica, solo l’insoddisfatto lo fa.
Sono desideri insoddisfatti le forze motrici delle fantasie, e ogni singola fantasia, è un appagamento di desiderio, una correzione della realtà che ci lascia insodisfatti.

La comunicazione poetica non è per tutti ma per una specie di uomini, ai quali non un dio, ma una dea severa -Necessità- la impone.

“BERESHIT BARA’ ELOIM”; con queste tre parole prende avvio la Bibbia, nel testo masoretico: In principio Dio creò…
Bara’: è l’atto della creazione quella di un artista.

Esso richiama la distinzione di una cosa dall’altra, arte della divisione, del dare forma togliendo; togliendo per giungere all’essenziale.
Questo inno è poesia che parla di poesia, intesa come creazione artistica, creazione attraverso la parola. Non a caso i LXX ad Alessandria (II a.C.) tradussero così: “EN ARCHE’ EPOIESEN O’ THEOS”.
BARA’ è volto in POIEO, in POIESIS, in POESIA. Un modo questo di formare le cose ad arte, di comporre, di scrivere.

Per i traduttori greci la creazione è artistica, e nella fattispecie poetica. Dio è il primo poeta. Qui la parola nella sua originarietà è poetica perchè forma le cose e le fa esistere.

E’ proprio la mancanza che ci spinge alla poesia. Il fatto che ci sia mancanza, comporta la presenza di Desiderio, (de sidera = dalle stelle).

Il poeta ritiene che ci sia una mancanza strutturale che non è quella del pane e del vino secondo il luogo comune; il pane ed il vino del poeta sono “transustanziali”, in quanto non è dalla “sostanza” che dipende il poeta ma è la poesia stessa il suo pane e il suo vino.
Se come dice Freud si diventa poeti per necessità, allora è solo da essa che si dipende, ovvero nella totale indipendenza.

(GIORGIO CODARINI, psicanalista)

La poesia come arte della parola è la creazione ritmica della bellezza.
(E.A. Poe)

Alla poesia è affidata la funzione di conservare e ripristinare nel linguaggio la sua carica di significato, di ripulirlo e perfezionarlo…

L’eloquenza è l’arte di trattare un compito dell’intelletto come se fosse un libero giuoco dell’immaginazione; la Poesia è l’arte di dare ad un libero giuoco dell’immaginazione il carattere di un compito dell’intelletto

(Kant)

Il prosaico è questione di descrizione e di narrazione e accumula dettagli; il poetico, inverte il processo, “condensa e abbrevia, dando così alle parole un’energia di espansione che è quasi esplosiva.

Perciò nella poesia ogni parola è immaginativa, come fu in verità anche in prosa fino a quando, per il logorìo dell’uso, le parole non furono ridotte ad essere semplici enumeratori e la forza immaginativa della letteratura è un’intensificazione della funzione idealizzante assolta dalle parole nel linguaggio ordinario.
(Dewey)

Il poeta deve simpatizzare con tutto e con tutti per comprenderli e descriverli

(Flaubert)

Preferisco il poeta che si mette in comunicazione permanente con gli uomini del suo tempo e scambia con essi pensieri e sentimenti tradotti in un nobile linguaggio sufficientemente corretto. Il poeta situato su uno dei punti della circonferenza dell’umanità, rinvia sulla stessa linea, in vibrazioni più melodiose, il pensiero umano che gli fu trasmesso.

Ogni vero poeta dev’essere un’incarnazione.

(Baudelaire)

Mantenere efficiente il linguaggio è altrettanto importante ai fini del pensiero come in chirurgia tener lontano dalle bende i bacilli del tetano, e questo compito è proprio della poesia che è semplicemente linguaggio carico di significato al massimo grado possibile

(Ezra Pound)

Sognavo una poesia dove la segretezza dell’animo, non tradita né falsata negli impulsi, si conciliasse a una estrema sapienza di discorso.

(Ungaretti)

L’unico vero uomo è il poeta e nei suoi confronti il miglior filosofo è solo una caricatura.

(Schiller)

La poesia è una verità filosofica che si manifesta nell’immediatezza dell’immagine anziché nell’universalità del concetto.

(Hegel)

La poesia è la nominazione fondatrice dell’essere e dell’essenza di tutte le cose; non è un qualsiasi semplice dire ma è quello per il quale si trova inizialmente rivelato tutto ciò che noi dibattiamo e trattiamo in seguito nel linguaggio di tutti i giorni. In conseguenza la poesia non riceve mai il linguaggio come una materia da manipolare e che gli sarebbe presupposta ma al contrario è la poesia che comincia a rendere possibile il linguaggio. La poesia è il linguaggio primitivo di un popolo e l’essenza del linguaggio dev’essere compresa a partire dall’essenza della poesia
(Heidegger)

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