13 Giugno 2002

Donatori di sangue in Friuli

dal Messaggero Veneto del 13/06/2002

Aiutare il prossimo


Mi riferisco all’articolo uscito sul Messaggero Veneto del 7 giugno scorso riguardo ai donatori di sangue.
Sono più di vent’anni che lavoro in un’azienda sanitaria della regione presso un centro trasfusionale e ogni volta che esce un articolo di lamentela ne rimango offesa, in quanto so con certezza quanto rispetto, riguardo e considerazione abbiano i donatori di sangue nell’unità operativa dove presto servizio.
Sappiamo tutti quanta importanza abbia la donazione, senza la quale nessun intervento potrebbe essere effettuato, ma sappiamo anche quante altre figure collaborino in silenzio per salvare la vita di un paziente e, con questo, voglio ricordare tutto il personale ausiliario, infermieristico e tecnico, senza che si abbia mai per loro articoli di lode.

Io, personalmente, dovessi un giorno donare i miei organi, non vorrei che se ne sapesse la provenienza, mi sembrerebbe così un dono più completo, un gesto più nobile, altruistico, senza tanti ringraziamenti. Secondo il mio parere, oggi siamo un po’ tutti ammalati di protagonismo, quando invece la cosa più importante è “essere”, essere generosi e grandi per se stessi e per la propria coscienza. Vorrei dire a tutti i donatori che in questo momento si sentono “snobbati” che si può stare un attimo per passare dalla parte di chi ha bisogno.

Quando hai compiuto un gesto buono, la felicità la senti dentro di te e ti aiuta a vivere contento, e a niente servono lodi e parole. Senz’altro ci sono giornate in cui si fa attesa per donare, ma perché molti problemi si possono verificare: come per esempio un caso clinico urgente da discutere.

Dopotutto facciamo la fila alle casse dei centri commerciali in silenzio, senza lamentarci, penso la si possa tanto meglio sopportare in ospedale dove avvengono contrattempi più seri e motivati.

Mi dispiace molto quando la nostra gente disprezza ciò che di più bello e funzionante ha a casa sua e quanto poco si stia a distruggere il lavoro di équipe di trasfusionisti professionalmente ineccepibili.

Dovremmo invece essere orgogliosi che nelle aziende sanitarie della nostra regione vengano effettuati interventi a così alto livello e sta ai presidenti di sezione cercare di mitigare i risentimenti, far capire ai loro iscritti quanto siano indispensabili, e stimolarli alla donazione solo per il piacere di aiutare il prossimo.
Rina Canciani
Tolmezzo

dal Messaggero Veneto del 6/12/02
AFDS
Donatori di sangue ancora dimenticati


Il “Messaggero Veneto” di venerdì 15 novembre scorso riportava con grande rilievo un’intervista di Gilberto Bragonzi, direttore generale dell’Azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Udine. Nel suo intervento, l’alto dirigente tracciava, fra l’altro, un bilancio sull’attività chirurgica del predetto nosocomio e sottolineava che «grazie al costante impegno aziendale…» gli interventi a cuore aperto erano passati da 450 a 600.

Sono lieto di poter constatare che l’ospedale di Udine continui a distinguersi per la sua importante attività chirurgica, attività che in Italia lo colloca ai primi posti nel campo delle operazioni cardiache, ma devo purtroppo lamentare che nell’articolo in questione, ancora una volta, non ha trovato posto un’altra non trascurabile considerazione: che cioè i confortanti risultati raggiunti in campo chirurgico, certamente attribuibili al «costante impegno aziendale», erano da ascriversi anche e soprattutto alla possibilità di poter contare sulla generosità e sull’impegno dei donatori di sangue della nostra regione che garantiscono la materia prima necessaria per effettuare tanti interventi.

Sono certo che il dottor Bragonzi sia consapevole di ciò e vorrei tanto sperare che, pur avendone egli fatto cenno, nell’articolo in questione sia stata involontariamente omessa parte del suo intervento. Se invece così non è, auspico che in futuro persone così qualificate e autorevoli prestino maggiore attenzione e diano giusto rilievo all’insostituibile opera svolta dagli iscritti alle Associazioni dei donatori di sangue.

L’Afds in particolare è da tempo impegnata in campagne propagandistiche e promozionali per mantenere alto e costante il numero delle donazioni e cerca continuamente, con svariate iniziative, di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento.
Ritengo perciò che si sia ancora una volta persa un’ottima occasione per ricordare a tutti i lettori la necessità e l’importanza di aderire ad Associazioni come la nostra, occasione che oltre ad accrescere la nostra immagine sul territorio avrebbe sicuramente contribuito ad avvicinare altre persone al dono del sangue.

Gianpaolo Delbianco
presidente Sezione Afds di Villa Vicentina
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