XII Domenica del tempo durante l’anno – Anno A
Ger 20,10-13 –Rom 5, 12-15 – Mt 10,26-33
“Non temete, non abbiate paura, non abbiate timore”. Per tre volte Gesù ci incoraggia, in un mondo, in un tempo dove la paura è sempre pronta a impadronirsi di noi, gli attentati, i venti di guerra, il crac delle banche. Siamo qui per liberarci dalle paure, con tre regole umanissime e creative: Non avere paura, non fare paura, liberare dalla paura.
Omelia
“Voi valete più di molti passeri. Voi avete il nido nelle mani di Dio”. Ogni volta, di fronte a queste parole provo paura e commozione insieme.
La paura di non capire un Dio il cui amore assedia le più umili tra le sue creature: i passeri e perfino i capelli del capo,
ma anche la tenerezza di immagini delicate e abbraccianti, che raccontano l’impensato di Dio. che fa per te ciò che nessuno mai ha fatto, ciò che nessuno mai farà: “ti conta tutti i capelli in capo” perché tu vali, tu vali di più, vali molto di più di ciò che pensavi.
“Non temete, non abbiate paura, non abbiate timore”. Nel Vangelo di oggi per tre volte Gesù rassicura i suoi.
Non temete, “Neppure un passero cadrà a terra senza il volere del Padre vostro”. Eppure i passeri continuano a cadere, gli innocenti continuano a morire e i bambini ad essere venduti a poco più di un soldo o gettati via appena spiccato il loro breve volo.
Ma allora, è Dio che fa cadere, è Dio che abbatte, è Lui che infrange le ali, che vuole la morte? No, noi abbiamo interpretato questo passo superficialmente, forse sull’eco di certi proverbi popolari come: non si muove foglia che Dio non voglia,
ma il Vangelo non dice questo, letteralmente dice due parole sole: senza (àneu, nel greco biblico): neppure un passero cadrà a terra senza Dio, senza un Dio coinvolto nei voli dei suoi e anche nel loro cadere: Dio sarà lì, il passero non cadrà fuori dalle mani di Dio, nessuno sarà strappato dalle mani di Dio.
Nulla accade nell’assenza di Dio, all’insaputa di Dio e non già senza che Dio lo voglia perché molte, troppe cose accadono nel mondo contro il volere di Dio. Ogni odio, ogni guerra, ogni violenza… ma nessuno muore senza che Lui non muoia un po’, nessuno è crocifisso, nessuno è cacciato via senza che non lo sia anche lui, che intreccia la sua vita con la nostra vita.
Ma noi vorremmo di più. Vorremmo non cadere mai, e voli lunghissimi
Dio, però, non è una assicurazione contro gli infortuni della vita, non è la discriminante tra la salute e la malattia.
Il suo campo d’azione non sono le cellule dell’organismo ma le fibre della paura e dell’odio, il cuore rotto dove si annida quella che Giobbe chiama la bestia del canneto: la paura.
Dio sta nel riflesso più profondo delle nostre lacrime, per farsi argine e ponte, salva non dalla sofferenza ma nella sofferenza, salva non dalla morte ma nella morte.
“La paura non passa per Decreto Legge” (card. Martini). Passa per una Buona Notizia, se c’è vangelo, quel Vangelo che ci insegna come si vince: opponendo alla paura non il coraggio o una qualche forma di eroismo. Noi non siamo eroi, noi siamo credenti e l’esatto contrario della paura è la fede.
Non abbiate paura, voi siete come passeri che hanno il nido nelle mani di Dio. Se credi a questo, se credi che sei custodito nelle sue mani, allora tutto cambia.
Gesù parla di tre paure, tre momenti che mangiano la vita.
Non abbiate paura di essere giudicati dalle persone, siate liberi. La paura del giudizio vi può uccidere. Non vivere di riflesso di ciò che gli altri pensano, non seguire la corrente.
E ciò che avete sentito come un piccolo sussurro all’orecchio del cuore, gridatelo dalle terrazze. Gridalo, vuol dire abbi fiducia nel bello e nel buono, dì forte che il bene è più importante del male.
Il niente dei capelli: una immagine minima per dire che Qualcuno mi vuole bene frammento su frammento, fibra dopo fibra, e lo sai che niente è troppo piccolo o insignificante di una persona alla quale vuoi bene.
Sì, è vero che i capelli contati da Dio hanno da attraversare la morte, ma nulla andrà perduto.
Dio salva e salvare vuol dire conservare, e tutto sarà conservato. Ogni passero, ogni capello, ogni filo d’erba, ogni bicchiere di acqua fresca, tutto ritroveremo in Dio, nulla andrà perduto. Ci sono luoghi in cui è pericoloso essere cristiani, ma poi noi stessi ci facciamo del male, siamo i nostri nemici, quando viviamo troppo stress, fumo, il mangiare male…
E ora Gesù capovolge il registro del discorso e suggerisce una paura inattesa: abbiate paura di colui che ha il potere di far perire l’anima e il corpo.
L’anima può essere uccisa, è vulnerabile, è una fiamma che devo ravvivare. Perché l’anima può morire, muore di superficialità, muore di indifferenza, di disamore, di ipocrisia, l’anima muore quando ti vendi per denaro, quando disanimi gli altri attorno a te, togli animo e coraggio, quando ti metti a demolire, a diffondere calunnie, a deridere gli ideali, ad amare la paura.
Un verso di Péguy Charles dice: di un pagano si può fare un cristiano,/ di un peccatore si può fare un santo,/ ma di coloro che non sono niente,/ né pagani né cristiani, né santi né peccatori,/ di loro i morti-vivi che cose ne faremo? I morti-vivi, cosa ce ne facciamo?
La domanda: sono vivo dentro?
Invece voi valete, che bello questo verbo: tu vali per Dio, vali di più, molto di più di molti passeri, più di tutti i fiori del campo, più di quanto osavo sperare, molto di più. E se una vita vale poco, niente comunque vale quanto una vita.
Ma l’immagine dei passeri e dei capelli, mi riporta a un’altra serie di riflessioni. Penso ai più fragili tra noi: agli anziani, agli ammalati, agli handicappati, a quelli che non possono più lavorare, che non possono più produrre, che si sentono inutili. Proprio a loro Gesù ripete: “Non temere” tu vali di più. Anche se la tua vita fosse leggera come quella di un passero o fragile come un capello tu vali di più. Perché esisti, vivi, pensi, sorridi, ami, crei.
‘Signore, io ho combinato poco nella mia esistenza e adesso non riesco più a combinare niente’ e Lui risponde “Tu vali di più” ma non perché produci o ti affermi ma perché esisti, nella gratuità come i passeri, nella debolezza come i capelli.
Non abbiate paura. Dalle mani di Dio ogni giorno spicchiamo il volo, nelle sue mani il nostro volo terminerà ogni volta
perché niente accade fuori di Lui,
perché là dove tu credi di finire, proprio là inizia il Signore,
trovi il nido straordinario che sono le mani di Dio.
Preghiera
Non avere paura, tu vali più di molti passeri
e il Padre che nutre gli uccelli del cielo
nutrirà la tua luce e la fiamma del cuore.
Non temere, tutti i tuoi capelli sono contati,
nulla è troppo piccolo per l’infinito amore.
Non temere, tu vali di più,
molto di più di quanto speri,
molto di più
Signore donami ali
E il cuore dei piccoli,
leggeri come passeri,
fragili come capelli,
che hanno come loro forza solo la tua forza.
Fammi sentire la tua mano, il caldo della tua mano,
tu come una carezza, come un nido,
come un vento che sostenga il volo,
che porta pollini di primavera
che disperde la polvere dove appassisce l’anima.
Dalle tue mani ogni giorno spicchiamo il volo,
nelle tue mani il nostro volo terminerà ogni volta
perché niente accade fuori di Te,
perché là dove credo di finire, o morire,
proprio là inizia il Signore,
e trovo il nido straordinario che sono le mani di Dio. Amen
Che bello questo verbo! Per Dio, io valgo. Valgo di più, di più di molti passeri, di più di tutti i fiori del campo, di più di quanto osavo sperare. E se una vita vale poco, niente comunque vale quanto una vita.
p. Ermes Ronchi