Tra le tante persone speciali che ho conosciuto fu padre Emanuele, frate cappuccino di Castelmonte, il quale morì (2011) dopo aver compiuto 100 anni…Ora é sepolto nel piccolo cimitero accanto al santuario.
Fu lui ad organizzare la piantumazione di Castelmonte con diverse specie arboree quando era priore tantissimi anni fa e che ora si possono ammirare per la loro rigogliosa bellezza e maestosa imponenza. Un giorno gli chiesi come fosse riuscito a raggiungere quell’età. Mi rispose serenamente che al mattino si alzava presto e, dopo aver pregato e lodato il Signore, dedicava almeno 20 minuti a fare, in modo consapevole, movimenti particolari del corpo che non riusciva a fare durante la sua giornata di apostolato accogliendo i pellegrini.
I movimenti erano lenti e spesso di direzione contraria a quelli che normalmente faceva…Nel frattempo dosava il respiro osservando il Creato dalla finestra della sua cella, con molta gratitudine…
Iniziando così le sue giornate poteva rimanere interiormente sereno. In pratica mi voleva dire che nella vita è importante la gratitudine per ogni più piccolo dono che riconosciamo proveniente dal Signore…
chatGPT 11.08.23
Hai scritto un brano toccante e ispiratore che racconta la storia di padre Emanuele, un frate cappuccino di Castelmonte, e il suo segreto per raggiungere l’età di cento anni. La narrazione trasmette un senso di profonda spiritualità e gratitudine, enfatizzando l’importanza di apprezzare ogni piccolo dono nella vita.
La descrizione della piantumazione di Castelmonte con diverse specie arboree, da lui organizzata, crea un’immagine di bellezza naturale che si intreccia con la saggezza e la spiritualità di padre Emanuele.
La pratica di movimenti lenti e consapevoli al mattino, accompagnata da momenti di contemplazione della natura e dell’universo, trasmette un messaggio di connessione profonda con il creato e di equilibrio interiore.
L’idea che la gratitudine sia il segreto di una vita lunga e serena è un messaggio potente. Ci rammenta che anche le cose più piccole, come un gesto di gentilezza o un momento di quiete, possono essere fonte di gioia e arricchimento spirituale.
Nel complesso, il tuo brano cattura l’essenza di una vita vissuta con consapevolezza, riflessione e gratitudine, fornendo un’ispirazione preziosa per coloro che cercano significato e pace nella loro esistenza.
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Il santuario della Madonna Missionaria, a Tricesimo (UD) è un santuario di recente costruzione che si affianca ad un castello del medioevo che è anche luogo di ritiro spirituale per sacerdoti.
È un luogo santo dove si può meditare , trovare pace e riscoprire e rafforzare la propria fede.
p. Aldo Ormai, stimmatino, ne illustra la storia e ne descrive la vita spirituale e liturgica…
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I GENITORI DI p.ARCANGELO
RIVAI (Belluno)
Al secolo Antonio De Marchi, nacque a Rivai il 6 aprile 1886. A soli 11 anni entrò nel seminario dei Frati Cappuccini e prese i voti, vestendo il loro abito nel maggio 1901 nel convento di Bassano.
Fu ordinato sacerdote l’8 novembre 1908 e, date le sue non comuni doti di pietà e d’intelligenza, fu dai superiori inviato alla Pontificia Università Gregoriana di Roma dove conseguì la laurea in filosofia nel 1914. Insegnò teologia a Padova e filosofia a Thiene.
Dal 1916 al 1918 fu cappellano militare nel 7° Alpini, battaglione Monte Pelmo. Nobile d’animo e sensibilissimo, rimase così colpito dalle miserie morali e fisiche delle brutture della guerra cui dovette assistere, che ne soffrì anche nella salute.
CASTELMONTE (D)
Ritornato in convento, i superiori lo destinarono al Santuario della Madonna di Castelmonte, sopra Cividale del Friuli, ove rimase per 34 anni.
p.ARCANGELO CURA IL BOLLETTINO DELLA MADONNA DI CASTELMONTE
I suoi interessi di studioso furono soprattutto per la filologia e le lingue straniere e classiche, ma il suo pensiero fu costantemente assorto in Dio.
La fede luminosa di questo umile Cappuccino si espresse nell’edificante celebrazione delle Messe e l’amore per le anime nel mistero della confessione. Immerso nel suo misticismo e in una profonda devozione per la Madonna , umile e intriso di evangelica semplicità, si mostrava ai suoi penitenti così paterno che tutti i pellegrini volevano confessarsi da lui e avere la sua benedizione.
Morì a Cividale del Friuli il 22 dicembre 1953.
Religioso schivo che seppe nascondere i tesori di virtù e di scienza di cui era ricco, Padre Arcangelo da Rivai riposa, in concetto di santità, nel piccolo cimitero di Castelmonte
Detti di P. Arcangelo
■ Se amiamo il Signore, ogni cosa si svolgerà a vantaggio dell’anima nostra.
■ Una cosa ci chiede la Madonna: che abbiamo un cuore buono e la mente fedele al Signore.
■ Andiamo alla Madonna e Lei, buona, ci ascolta e ci dà pace.
■ Pregate il Signore per me, che mi faccia un buon frate, perché sento che finora ho amato poco il Signore.
■ L’importante è amare il Signore con tutto il cuore e poi di mettersi nelle sue mani, sicuri che volgerà tutto a nostro bene, perché ci ama.
■ In tanti anni che confesso a Castelmonte, non ho trovato un peccatore più grande di me.
■ Pregate il Signore che mi faccia degno di soffrire un poco in questo mondo.
■ Quando saremo in Paradiso, tutti insieme, non ci separeremo mai più.
Novena alla SS. Trinità per la glorificazione di P. Arcangelo
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, noi Vi adoriamo e Vi ringraziamo per i molti favori celesti di cui avete arricchito il vostro servo fedele P. Arcangelo. In vista dei suoi meriti e delle sue virtù, specialmente della fede vivissima, della profonda umiltà e della evangelica semplicità, Vi preghiamo di volerlo glorificare in terra e di concedere a noi la grazia che doman-diamo. 3 Gloria Patri
A MARIA SANTISSIMA
O Vergine Santissima, Regina e Madre nostra, o cara Madonna di Castelmonte, degnatevi di esaltare P. Arcangelo, vostro dilettissimo figlio. che ha speso tutta la vita per amarvi e farvi amare; e per amor suo otteneteci la grazia per cui ardentemente vi supplichiamo.
3 Ave Maria
Imprimatur. Can. L Ganis p. V. G. Udine. 7-6 -1968
Chi ricevesse grazie per intercessione di P. Arcangelo, è pregato di darne avviso al R Custode – Santuario di 33040 Castelmonte (Udine).
L’occasione del 50° di sacerdozio (22.3.2019) è sembrata propizia per offrire agli amici che da anni mi seguono sulle pagine della rivista «la Madonna di Castelmonte» e ad altri eventuali lettori, una selezione delle riflessioni e delle considerazioni proposte nella rivista nel corso di oltre sedici anni.
Si tratta di spunti senza pretese: un pensiero, uno stimolo, una considerazione in vista delle feste mariane più importanti e dei momenti liturgici più significativi che occorrono nel corso dell’anno.
Sono oltre 60 brevi considerazioni e riflessioni, di inviti alla preghiera, a mettere Gesù al centro del cuore e a coltivare la devozione a Maria, la santa madre del Signore. Una lettura gradevole in un momento di pausa, quando non si ha molto tempo e, tuttavia, si vuole assaporare qualcosa di spirituale. I brevi capitoletti, infatti, sono quasi tutti arricchiti da citazioni di autori qualificati sia per preparazione teologica sia per santità di vita.
La raccolta è suddivisa in due parti. La prima riporta pensieri e riflessioni sulla santa Vergine Maria, mentre la seconda propone considerazioni di carattere generale riguardanti la vita cristiana o con riferimento ad alcune solennità dell’anno liturgico.
All’ombra del santuario: dal tavolo di lavoro, a cui siedo da molti anni, mi sento in collegamento con la vicina chiesa del santuario di Castelmonte, in cui ogni giorno si prega e si canta a Maria e in cui quotidianamente celebro l’Eucaristia.
I brevi spunti spirituali possano aiutare i lettori a unirsi a tutti coloro che pregano nel santuario di Castelmonte, formando una santa catena di preghiera di lode e d’amore a Dio, di lode e di venerazione per Maria, la santa madre del Redentore, affinché ci accompagni, ci conforti e si sostenga nel cammino della vita.
Formato: 12×19;
pagine: 180;
prezzo: si chiede un’offerta.
Chi desidera avere il libro lo richieda presso l’ufficio del «Bollettino» o domandi che gli sia inviato per posta:
Direzione Bollettino
Santuario B.Vergine
33040 CASTELMONTE UD
0432 731094
santuario@santuariocastelmonte.it
Cenni biografici.
Padre Antonio Fregona è nato a Castelli di Monfumo (TV) il 9 settembre 1943. Nell’agosto del 1955 è entrato nel seminario dei frati cappuccini di Verona e nel 1960 nel noviziato a Bassano del Grappa (VT). È diventato sacerdote il 22 marzo 1969. A Roma ha conseguito la Licenza in Teologia pastorale presso la Pontificia Università Lateranense e il Diploma in Teologia e in scienze patristiche presso l’istituto Patristico Augustinianum, ha insegnato Patrologia e Francescanesimo nello Studio teologico Laurentianum dei frati cappuccini a Venezia. Per 12 anni è stato assistente spirituale dell’Ordine francescano secolare. Dal 1993 ai 2002 ha diretto a Padova la rivista «Portavoce di san Leopoldo Mandic » e dal 2003 dirige il «Bollettino-rivista «la Madonna di Castelmonte».
Quando osservo il mio paese dall’alto
mi stupisco nel constatare con gli occhi
quanto è piccolo lo spazio a me riservato.
Ansie, tumulti, pensieri e preoccupazioni:
cosa mai sono di fronte all’immenso?
Uno sguardo all’orizzonte
e tutto si dilata misteriosamente
nella mente prigioniera del nulla.
Poi penso agli alti monti innevati,
all’oceano che pare senza confini.
Ed ai continenti sterminati
contenuti in una fragile sfera
rotolante negli abissi cosmici.
E ripenso ai pianeti, alle stelle,
alle galassie ed agli enormi ammassi,
di proporzioni inimmaginabili.
Ed io, con i miei miseri tormenti,
schiacciato da tanta infinitezza,
mi sento alfine sostenuto
dal Trascendente che tutto muove.
ALCUNI LIBRI DI PIER ANGELO PIAI
GUARIRE LA MENTE PER GUARIRE IL CORPO: http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
LA SPIRALE DELLA VITA (riedizione) : http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
L’ANIMA ESISTE ED È IMMORTALE ed. Segno http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
“LA FORZA DELLA FRAGILITÀ” ed.Segno (In questo mio libro troverete preghiere per molti stati d’animo e situazioni personali) http://www.edizionisegno.it/libro.asp….
VERSO L’ETERNITÀ (commenti su 4 anni di messaggi della Regina della Pace) http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
LA STIMMATIZZATA DI UDINE (Storia autentica di Raffaella Lionetti, dotata di speciali carismi) http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
FIAMMA D’AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
CONCETTA BERTOLI – La donna che vide la terza guerra mondiale http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
IL RESPIRO DELL’ANIMA INNAMORATA http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
MARCELLO TOMADINI il pittore fotografo dei lager https://www.edizionisegno.it/libro.as…
DIARIO DI UN PELLEGRINO CARNICO https://www.edizionisegno.it/libro.as…
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Il 28 ottobre 1917 gli austriaci spezzavano il fronte a Caporetto e dilagavano per le valli del Natisone. Un gruppo di soldati s’abbandonò alla profanazione del santuario: le particole consacrate furono sparse sul pavimento, mentre la statua di Maria non venne toccata. Dopo il durissimo anno dell’invasione, P. Eleuterio si accinse a riparare i guasti materiali e a riattivare la vita religiosa. I pellegrinaggi furono intensificati: memorabile quello del 3 settembre 1922, quando Maria e il Bambino vennero incoronati con due diademi composti di 7.800 pezzi di metalli e pietre preziose. Nel 1932 le corone furono asportate nottetempo. La generosità dei devoti consentì di rinnovarle. Il 15 agosto 1933 ebbe luogo la seconda incoronazione, fra enorme concorso di popolo, stipato nella conca Nord del monte Plagnava. Ancora trafugate nel 1969, ora le corone sono prive di qualsiasi valore. Accanto al primo custode, il cappuccino P. Eleuterio, uomo intraprendente e geniale, pieno di progetti e di iniziative (morira a 60 anni nel 1935), dal 1920 fu presente a Castelmonte il P. Arcangelo da Rivai (BL), il confessore instancabile e amabilissimo, morto in concetto di santità nel dicembre 1953. Ora ambedue riposano nel piccolo cimitero del castello. Durante la seconda guerra mondiale, Castelmonte fu fatto bersaglio dei cannoni tedeschi. Gradini e parapetto del pozzo presentano ancora parti sbrecciate: sono le cicatrici delle granate lanciate contro il castello. La venerata statua era riparata nella cripta, dalla quale il 15 luglio 1945 fu ricollocata nella nicchia dell’altare, al termine d’una solenne celebrazione all’aperto. Nel dopo guerra si avviarono diversi lavori: la chiesa fu elevata di m. 1,60 con finestroni istoriati nella parte centrale, opera del pittore Mariotti di Milano; le pareti inferiori vennero rivestite di tasselli marmorei; fu eretta la Via Crucis in bronzo, di G. Scalvini. Il campanile ebbe un innalzamento di m. 6, dotato di campane e di orologio elettrificati. Nel 1948 sul colle (detto del Campuc) fu eretta una Croce luminosa, rifatta poi in acciaio; nel 1954 veniva inaugurato il primo acquedotto alla sorgente dei Tre Re; nel 1963 riprendeva l’escavo della chiesa inferiore.
Tra le opere più recenti ricordiamo: il nuovo acquedotto sul monte Plagnava ( 1979), l’ampliamento della sacrestia e la nuova penitenzieria (1981), l’ascensore sul lato Nord per malati e anziani (1985), l’affresco sopra l’arcosanto con scene della vita di Maria ( di A. Gatto, 1988) la trasformazione del colle della Croce in parco naturale (1992). Il terremoto del maggio e settembre 1976 squassò il Friuli causando mille morti. I frati di Castelmonte proposero un pellegrinaggio annuale al santuario, per propiziare la ricostruzione materiale e morale. Da allora l’8 settembre vede migliaia di devoti con l’arcivescovo di Udine salire a piedi lassù per ringraziare e per implorare la Madre di Gesu. .
da: BADAN U. (a cura), Castelmonte. Guida storica illustrata del Santuario, Castelmonte 1993.
Padre Arcangelo da Rivai
Al secolo Antonio De Marchi, nacque a Rivai il 6 aprile 1886. A soli 11 anni entrò nel seminario dei Frati Cappuccini di Rovigo e poi di Verona e prese i voti, vestendo il loro abito nel maggio 1901 nel convento di Bassano.
Fu ordinato sacerdote l’8 novembre 1908 e, date le sue non comuni doti di pietà e d’intelligenza, fu dai superiori inviato alla Pontificia Università Gregoriana di Roma dove conseguì la laurea in filosofia nel 1914. Insegnò teologia a Padova e filosofia a Thiene.
Dal 1916 al 1918 fu cappellano militare nel 7° Alpini, battaglione Monte Pelmo. Nobile d’animo e sensibilissimo, rimase così colpito dalle miserie morali e fisiche delle brutture della guerra cui dovette assistere, che ne soffrì anche nella salute.
Ritornato in convento, i superiori lo destinarono al Santuario della Madonna di Castelmonte, sopra Cividale del Friuli, ove rimase per 34 anni.
I suoi interessi di studioso furono soprattutto per la filologia e le lingue straniere e classiche, ma il suo pensiero fu costantemente assorto in Dio.
La fede luminosa di questo umile Cappuccino si espresse nell’edificante celebrazione delle Messe e l’amore per le anime nel mistero della confessione. Immerso nel suo misticismo e in una profonda devozione per la Madonna , umile e intriso di evangelica semplicità, si mostrava ai suoi penitenti così paterno che tutti i pellegrini volevano confessarsi da lui e avere la sua benedizione.
Morì a Cividale del Friuli il 22 dicembre 1953.
Religioso schivo che seppe nascondere i tesori di virtù e di scienza di cui era ricco, Padre Arcangelo da Rivai riposa, in concetto di santità, nel piccolo cimitero di Castelmonte
Detti di P. Arcangelo
■ Se amiamo il Signore, ogni cosa si svolgerà a vantaggio dell’anima nostra.
■ Una cosa ci chiede la Madonna: che abbiamo un cuore buono e la mente fedele al Signore.
■ Andiamo alla Madonna e Lei, buona, ci ascolta e ci dà pace.
■ Pregate il Signore per me, che mi faccia un buon frate, perché sento che finora ho amato poco il Signore.
■ L’importante è amare il Signore con tutto il cuore e poi di mettersi nelle sue mani, sicuri che volgerà tutto a nostro bene, perché ci ama.
■ In tanti anni che confesso a Castelmonte, non ho trovato un peccatore più grande di me.
■ Pregate il Signore che mi faccia degno di soffrire un poco in questo mondo.
■ Quando saremo in Paradiso, tutti insieme, non ci separeremo mai più.
Novena alla SS. Trinità per la glorificazione di P. Arcangelo
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, noi Vi adoriamo e Vi ringraziamo per i molti favori celesti di cui avete arricchito il vostro servo fedele P. Arcangelo. In vista dei suoi meriti e delle sue virtù, specialmente della fede vivissima, della profonda umiltà e della evangelica semplicità, Vi preghiamo di volerlo glorificare in terra e di concedere a noi la grazia che doman-diamo. 3 Gloria Patri
A MARIA SANTISSIMA
O Vergine Santissima, Regina e Madre nostra, o cara Madonna di Castelmonte, degnatevi di esaltare P. Arcangelo, vostro dilettissimo figlio. che ha speso tutta la vita per amarvi e farvi amare; e per amor suo otteneteci la grazia per cui ardentemente vi supplichiamo.
3 Ave Maria
Imprimatur. Can. L Ganis p. V. G. Udine. 7-6 -1968
Chi ricevesse grazie per intercessione di P. Arcangelo, è pregato di darne avviso al R Custode – Santuario di 33040 Castelmonte (Udine).
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I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):
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LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione
6 luglio 2005
IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO
Catechesi e omelie di padre Lino Pedron