Sito creato da un privato (persona fisica) a solo scopo amatoriale, con esclusione di attività professionale e senza scopo di lucro.
Il sito è stato affidato a Maria e benedetto dal parroco.

scrivimi

MONDOCREA: finalità (10.000 visite giornaliere circa)


Per chi desiderasse iscriversi al mio canale YouTube (piaipier):
http://www.youtube.com/user/piaipier

 

Maria Santissima era consapevole del vero senso della nostra vita. Ella era felice in compagnia del suo Figlio Gesù, l’uomo-Dio che salva chi desidera realmente salvarsi.

Ella non desiderava altro che stare con il suo Dio, del quale aveva completa fiducia anche se era sottoposta alle numerose prove della sua vita non facile.Era conscia che tutti gli altri desideri, fuori del Signore, non potevano arrecare gioia e felicità. La sua vita era semplicissima: in ogni situazione glorificava Dio in tutti modi per i prodigi che constatava in sé e negli altri.

Il suo equilibrio interiore era perfetto: solo Dio le bastava…Per questo Dio stesso si è incarnato nel suo seno verginale. Ella è il prototipo di tutte le creature che compiono la volontà divina nella gioia e sperano nella salvezza eterna.

A buon titolo Ella può essere considerata la madre di tutti i viventi. Chi si ispira a Lei e si affida nelle sue mani non potrà mai essere deluso perché è protetto in modo speciale e può crescere spiritualmente.

 

PER LE DONAZIONI:

https://www.paypal.com/paypalme/piaipi 

 

SEGUIMI:

Mondocrea: https://mondocrea.it

Facebook https://www.facebook.com/pierangelo.piai

Instagram https://www.instagram.com/pierangelopiai

Se volete essere aggiornati sui nuovi video che realizzo (quasi 5000) iscrivetevi al mio canale youtube “UNIVERSO INTERIORE piaipier”: http://www.youtube.com/user/piaipier

Chi desidera può diventare membro della confraternita “COMUNIONE DEI SANTI” (può così ricevere e dare solidarietà nella preghiera tra i membri).

Basta iscriversi al canale “UNIVERSO INTERIORE piaipier”: https://www.youtube.com/channel/UCEvG…

 

Maria Santissima durante la vita terrena ha sofferto molto ed era innocente.È la nostra madre celeste e segue ognuno di noi perché siamo davvero suoi figli e Lei vuole portarci con sé in Paradiso.

Ha sempre ascoltato, seguito ed imitato suo Figlio come scopo principale della sua esistenza. Lo ha davvero amato al primo posto e lo ama in modo particolare, come ama il Padre e lo Spirito Santo.

Il suo immenso dolore per la tragica passione e morte del Figlio, non la ha comunque scoraggiata. Ella sapeva che sarebbe risorto. E sa bene che ognuno di noi risorgerà nel suo Figlio, se crediamo.

Prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte!

PREGHIERA A MARIA ADDOLORATA:

Regina dei martiri,che sostenesti i più atroci dolorie compisti nel Tuo Cuore il più eroico dei sacrifici, io voglio unire le mie pene alle Tue.

Vorrei essere vicino a Te come San Giovanni e le pie donne per consolarti della perdita del Tuo Gesù.

Purtroppo riconosco che anch’io con i miei peccatisono stata causa della morte del Tuo Figlio diletto. Ti chiedo perdono, o Madre Addolorata.

Accetta in riparazione l’offerta che io ti faccio di me stessoe il proposito di volerTi sempre amare per l’avvenire.

Metto nelle Tue Mani tutta la mia vita; fa che io possa farti amare anche da tante anime che vivono lontane dal Tuo Cuore Materno.

Amen

 

 

PER LE DONAZIONI:

https://www.paypal.com/paypalme/piaipi

 

SEGUIMI:

Mondocrea: https://mondocrea.it

Facebook https://www.facebook.com/pierangelo.piai

Instagram https://www.instagram.com/pierangelopiai

Se volete essere aggiornati sui nuovi video che realizzo (quasi 5000) iscrivetevi al mio canale youtube “UNIVERSO INTERIORE piaipier”: http://www.youtube.com/user/piaipier

Chi desidera può diventare membro della confraternita “COMUNIONE DEI SANTI” (può così ricevere e dare solidarietà nella preghiera tra i membri).

Basta iscriversi al canale “UNIVERSO INTERIORE piaipier”: https://www.youtube.com/channel/UCEvG…

 

Il Vangelo a cura di Ermes Ronchi

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

8 dicembre 2019

Il sì di Maria l’eccomi che cambia la storia

Vangelo – (Luca 1, 26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo» (…).

L’angelo Gabriele, lo stesso che «stava ritto alla destra dell’altare del profumo» (Lc 1,11), è volato via dall’incredulità di Zaccaria, via dall’immensa spianata del tempio, verso una casetta qualunque, un monolocale di povera gente. Straordinario e sorprendente viaggio: dal sacerdote anziano a una ragazza, dalla Città di Dio a un paesino senza storia della meticcia Galilea, dal sacro al profano. Il cristianesimo non inizia al tempio, ma in una casa.

La prima parola dell’angelo, il primo “Vangelo” che apre il vangelo, è: rallegrati, gioisci, sii felice. Apriti alla gioia, come una porta si apre al sole: Dio è qui, ti stringe in un abbraccio, in una promessa di felicità.

Le parole che seguono svelano il perché della gioia: sei piena di grazia. Maria non è piena di grazia perché ha risposto “sì” a Dio, ma perché Dio per primo ha detto “sì” a lei, senza condizioni. E dice “sì” a ciascuno di noi, prima di qualsiasi nostra risposta. Che io sia amato dipende da Dio, non dipende da me. Quel suo nome, “Amata-per-sempre” è anche il nostro nome: buoni e meno buoni, ognuno amato per sempre. Piccoli o grandi, tutti continuamente riempiti di cielo. Il Signore è con te.

Quando nella Bibbia Dio dice a qualcuno “io sono con te” gli sta consegnando un futuro bellissimo e arduo (R. Virgili). Lo convoca a diventare partner della storia più grande.

Darai alla luce un bimbo, che sarà figlio della terra e figlio del cielo, figlio tuo e figlio dell’Altissimo, e siederà sul trono di David per sempre. La prima parola di Maria non è il “sì” che ci saremmo aspettati, ma la sospensione di una domanda: come avverrà questo? Matura e intelligente, vuole capire per quali vie si colmerà la distanza tra lei e l’affresco che l’angelo dipinge, con parole mai udite… Porre domande a Dio non è mancare di fede, anzi è voler crescere nella consapevolezza.

La risposta dell’angelo ha i toni del libro dell’Esodo, di una nube oscura e luminosa insieme, che copre la tenda, la riempie di presenza. Ma vi risuona anche la voce cara del libro della vita e degli affetti: è il sesto mese della cugina Elisabetta.

Maria è afferrata da quel turbinio di vita, ne è coinvolta: ecco la serva del Signore. Nella Bibbia la serva non è “la domestica, la donna di servizio”. Serva del re è la regina, la seconda dopo il re: il tuo progetto sarà il mio, la tua storia la mia storia, Tu sei il Dio dell’alleanza, e io tua alleata. Sono la serva, e dice: sono l’alleata del Signore delle alleanze.

Come quello di Maria, anche il nostro “eccomi!” può cambiare la storia. Con il loro “sì” o il loro “no” al progetto di Dio, tutti possono incidere nascite e alleanze sul calendario della vita.

(Letture: Genesi 3,9-15.20; Salmo 97; Efesini 1,3-6.11-12; Luca 1, 26-38).

https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/il-si-di-marial-eccomiche-cambiala-storia

II Avvento e Immacolata 2019

 

Domenica degli inizi, delle cose nuove, di un Dio che non desiste e non ci molla.

Domenica che è come una scossa, un bagliore di speranza dentro il giro lento dei giorni.

Il Vangelo ci mette davanti al più grande atto di fede di Dio nell’uomo.

Adamo ed Eva non si erano fidati di Dio, pensavano che li stesse imbrogliando, negando loro il meglio, cioè diventare come Dio, dominare l’universo: si era lacerata l’alleanza. Lui ha provato a ricucire, molte volte. E “Un giorno, Dio sempre così originale e spiazzante nelle sue trovate, rovescerà in questo modo la questione: l’uomo e la donna non si sono fidati di Dio? Ebbene Dio si fiderà di loro, inventandosi l’Incarnazione.

Si fiderà a tal punto da consegnarsi nelle loro mani inerme, vulnerabile, bisognoso e incapace di tutto, un bimbetto che piange. Si fida, e Miriam, la ragazzina, dice sì e impara a fare la madre” (M. Marcolini).

E Giuseppe, l’uomo innamorato e ferito da dubbi si fida e si mette a servizio di quei due, con le sue mani callose e con i suoi sogni.

Il filo che rammenda lo strappo nella trama d’amore tra Dio e l’uomo si chiama fiducia.

Noi eravamo persi. Non riuscivamo a trovare Dio, ci abbiamo provato con patriarchi, re, profeti, matriarche, ma ci siamo persi, non si trovava la strada giusta.

Succede come quando il navigatore ti molla, in auto, in mezzo al nulla, o a un labirinto di orme e di stradine, vado a destra o a sinistra?… Sono inutili le spiegazioni che chiedi al telefono, a uno lontano, magari a quello che stai andando a trovare. Non vi capite. L’unica soluzione è che venga lui a recuperarti.

Così con noi, è stato Dio a prendere in mano la situazione, è come se dicesse: ho capito che non ce la fate, fermi, restate lì dove siete, vengo io, vi raggiungo io. Ed è l’Incarnazione! Una storia piena di inizi, di novità.

E sceglie una ragazzina, in un paese di grotte, e gli manda l’angelo migliore che ha, Gabriele.

Che vola via dal tempio, sbatte le ali sulla non-fede di Zaccaria, che senza prove non crede che avrà un figlio, alla età sua e della moglie.

L’angelo vola via dalle spianata immensa del tempio e atterra in un monolocale, una mezza grotta con un muretto a secco davanti, in un paese sconosciuto alla bibbia.

Straordinario e sorprendente viaggio: dal sacerdote ad una laica,

dall’anziano a una adolescente,

dalla Città santa a un villaggetto polveroso, nella meticcia Galilea,

dai candelabri d’oro del tempio a una cucina fra pentole e telai,

dal sacro al quotidiano.

Il cristianesimo non inizia al tempio, ma in una casa.

L’angelo Gabriele entrò da lei.

È la prima volta che Dio si rivolge ad una donna nella bibbia.

La prima volta che un angelo saluta una donna, non si faceva, non si salutavano le donne. E che saluto: Rallegrati, gioisci, sii felice. Non le dice: fai questo o quello, inginocchiati, prega, vai o resta. Semplicemente apriti alla gioia come una porta che si spalanca al sole.

Dio è con te. Una espressione forte, che avrebbe dovuto mettere in guardia la ragazza, perché quando Dio dice queste parole, io sono con te, accade che sta affidando a quella persona un compito bellissimo ma arduo (R Virgili), bello ma difficile, come a Mosè a Gedeone.

Maria, avrai un figlio, tuo e di Dio, di terra e di cielo.

Gli darai nome Gesù. E’ la prima volta: nella bibbia mai madre aveva il diritto di dare il nome al figlio, solo il padre.

Ma la ragazza, pronta, intelligente e matura, non si nasconde, dialoga, obbietta, argomenta: spiegami, dimmi come avverrà questo.

E l’angelo: ma è l’infinito che si fa una goccia di sangue, l’immenso che si comprime nel tuo utero, che cosa importa il come! È la luce generante che entra e si aggrappa al tuo grembo buio. Che importa come avverrà?

E tuttavia Gabriele riprende a spiegare l’inspiegabile, a rassicurala, parla di Spirito Santo come all’origine dell’universo, di una nuvola sulla tenda come nel deserto, la invita a pensare in grande, più in grande che può. Fidati, sarà Dio a trovare il come. L’ha trovato anche per Elisabetta. Gabriele fa risuonare anche la voce calda del libro della vita e degli affetti.

L’angelo ha dato l’annuncio, e ora aspetta. Il quel momento tutto l’universo si è fermato, scrive san Bernardo, il fiume ha smesso di scorrere, gli agnelli hanno alzato la testa dal prato, gli uccelli si sono fermati in mezzo al cielo, l’aria si è fatta immobile, in attesa della risposta di Maria.

Noi, io, cosa avremmo risposto? Lasciami pensare, ci dormo sopra stanotte; ne parlo con il mio direttore spirituale, o con il mio psicoterapeuta o almeno con mio marito. Un giorno soltanto.

Invece la ragazzina, forse quattordici anni, in piena incoscienza, dice:

sì, io ci sono, io ci sto, io non scappo.

E se noi siamo qui oggi, se io vi sto parlando, se abbiamo qualche volta ritrovato speranza, se abbiamo avviato cammini interiori, è per quel sì di una adolescente (P. Curtaz).

Per quel sì siamo qui noi, oggi, tutti debitori a lei.

Se possiamo dirci cristiani è per la fede e il coraggio, per la libertà e lo slancio, di quella ragazzina galilea, appena donna, appena sposa.

Ha detto: sì, sono la serva del Signore. Nella bibbia la serva non è “la domestica, la donna di servizio”. Serva del re è la regina, la seconda dopo il re, la prima collaboratrice: Tu sei il Dio dell’alleanza, e io tua alleata, il tuo progetto sarà il mio, la tua storia la mia storia.

Sono la serva, sono l’alleata del Signore delle alleanze.

Invece del vittimismo vecchio di Adamo, invece del dare sempre la colpa agli altri, invece di guardare a tutto ciò che si è rovinato nella nostra vita, a tutte le cose mancate o interrotte, proviamo a dire “sì”, ad allearci con il Dio che fa alleanza con tutto ciò che vive, a fare della nostra vita un “sì”, uno sgorgare, uno sprigionarsi di alleanze, a benedizione del mondo.

Come quello di Maria, anche il nostro “sì” al progetto di Dio può cambiare la storia; anche noi possiamo segnare nascite sul libro della vita, tracciare alleanze sul calendario della storia.

Non temere, nulla è impossibile a Dio.

E’ possibile che una Vergine generi;

che la Parola torni dall’esilio

e si faccia vagito di neonato;

che dentro il buio di un grembo venga la luce vera.

E’ possibile che la donna peccatrice non venga lapidata ma perdonata; che Lazzaro esca dopo tre giorni dalla tomba e le sue bende siano intrise delle lacrime di Dio; è possibile che il Figlio prodigo sia accolto con una festa. E’ possibile l’impossibile: porgere l’alta guancia, perdonare settanta volte sette, amare i nemici, morire d’amore e risorgere. E’ possibile in questo mondo di disgrazia trovare grazia. Perché Dio è venuto ed è qui.

Gli angeli tornano ancora; ogni giorno se guardi bene vedrai un volo d’angeli attorno alla tua casa; tornano a dirci questo: fidati, l’impossibile è diventato possibile!

 

 

Santa Maria: con quel nome sulla chiglia

i padri salpavano

verso mari dai flutti giganti.

Anch’io lo scrivo a prua

della fragile barca che è

la mia vita

e ti chiamo

ti chiamo, santa Maria.

E fioriranno sempre

coraggio e meraviglia.

Giovanni Angelo Abbo (Donna di terra e di cielo, p. 12).

 

 

Il vangelo comincia così ed è questo: l’uscita di Dio dal sacro e il suo incarnarsi nel quotidiano.

Il tempio è sterile, è il deserto di Dio, la morte di Dio.

 

Luca fa ruotare, in una rivoluzione copernicana, la religione giudaica fino a che non diventi cristiana:

– il centro del futuro non è più il tempio ma la casa.

– Dal sacerdozio maschile alla laicità delle donne.

– Dal clericalismo, all’uguaglianza dei ruoli

– Dal nazionalismo giudaico alla Galilea delle genti, che è l’incubatrice del nuovo. Il centro conserva, la periferia innova.

 

 

 

Immacolata 2018  (di p. Ermes Rochi)

 

Una festa oggi piena di ali e di fessure aperte sull’infinito.

 

Stai sulla soglia prima di entrare

Scuci tutte le paure, sciogli le vele, scendi nel cuore,

ora fatti mancare le parole,

come un fiore che si spoglia fino al frutto.

 

Il silenzio ti fa nudo e semplice, carezza di Dio su di te:

che ti fa vivere, che apre il tempo,

che colma il vuoto, che svela il senso,

che ci fa restare umani.

 

Omelia

Adamo, dove sei? Mi sono nascosto perché ho avuto paura. Ed entra nel mondo la paura, la grande nemica. Adamo ha paura di Dio: è la madre di tutte le paure.

Poi verrà un angelo, un angelo migratore, che vola via dal cuore del tempio e si posa nel cuore di una casa, a Nazaret, a portare la fine della paura di Dio: “non temere Maria”.

Dio viene come gioia, come bacio caduto sulla terra, un seme di vita nella voce di un angelo. Verrà come un bambino fra le tue braccia: non puoi avere paura di un bambino.

Ciò che vince la paura non è il coraggio, è la fame, fame di vita. Che con la paura della morte combatte una guerra infinita. Raccontata così dalle parole della Genesi: Porrò inimicizia tra il serpente e la donna, ed essa ti schiaccerà il capo.

Inimicizia tra la Donna, che porta la fame di vita, e il serpente che porta la morte. È il nome profetico dell’umanità, nome dato da Dio: la nostra stirpe è nemica del male. Adamo ed Eva lo hanno appena tradito, hanno appena ceduto al male, e Dio, in modo irragionevole, per una fiducia insensata, contro ogni evidenza, li chiama nemici e avversari del male.

Senza ingenuità, ma con totale sicurezza, la Bibbia annuncia: nonostante tutto, vincerà la stirpe dei nati da donna.

Io sarò colpito, avrò molte volte paura, qualche volta cadrò, ma non sarò mai amico del male, mai amico della violenza e della menzogna, mai amico dell’odio e della cattiveria.

Tu le insidierai il calcagno, lei ti schiaccerà la testa. Il male può ferire l’umanità, ma può solo ferirla, e non sopraffarla.

È in basso, è inferiore, non sale fino al centro dell’uomo. Il cuore delle creature è buono.

Il serpente è dietro, è un passato che talvolta ritorna e fa tanto male, ma non è davanti a te, non è il futuro che ti attende.

La donna e l’uomo hanno un anticipo, un vantaggio sul male. Questo ritardo del male, per grazia, sarà un ritardo eterno.

Essa ti schiaccerà la testa: il male non vincerà. La rabbia, la corruzione, il veleno possono aggredire la speranza, ma il disumano non vincerà sull’umano.

Adamo ed Eva escono dal paradiso terrestre portando con sé una benedizione, un annuncio di vittoria: il bene è più forte del male, più antico, più profondo, più originale del peccato originale.

In ogni persona c’è un posto dove solo Dio abita, dove il male non può arrivare, dove Dio si è riservato un posto e solo lui vi ha preso casa. In noi c’è una parte che è rimasta pura, bella, sana, divina, dove nessun male può arrivare: in cielo c’è una stella per ciascuno di noi, sufficientemente lontana perché i nostri errori non possano mai offuscarla (Bobin).

In noi c’è un pezzetto di Dio sufficientemente luminoso perché il peccato non possa mai oscurarlo.

Quello è il luogo della Immacolata Concezione. Un punto preservato dal male, in ognuno. Ciò che è accaduto in Maria non è esclusivo, accade in ciascuno. Come lei tu hai radice santa, sei una persona cui arrivano angeli, sei gravido di Dio, incinto di luce, stai accanto alle infinite croci, sei sollevato continuamente verso l’alto…

La prima parola dell’angelo a Maria, la prima della nuova storia, è ‘rallegrati’. Non un qualsiasi saluto, ave o salve, un ciao, è invece un imperativo: kaire, gioisci, sii felice.

L’angelo non dice: prega, inginocchiati, fai questo o quello.

Ma semplicemente: apriti alla gioia, come una porta si spalanca al sole.

Sussurra l’angelo alla ragazza: vedrai, credere è una festa.

“Sii felice Maria, Dio si è chinato su di te, ti stringe in un abbraccio; si è innamorato di te, si è dato a te e ti ha riempita di luce. Ora hai un nome nuovo: amata per sempre”. Teneramente, liberamente, senza rimpianti amata. Si capisce che Maria sia senza parole.

Quel suo nome è anche il nostro nome: buoni e meno buoni, tutti amati per sempre. Piccoli o grandi, tutti riempiti di cielo.

Maria non è piena di grazia perché ha risposto ‘sì’ a Dio, ma perché Dio per primo le ha detto ‘sì’.

E dice ‘sì’ a ciascuno di noi, prima di qualsiasi risposta.

Che io sia amato dipende da Dio, non dipende da me.

Ognuno pieno di grazia, tutti amati come siamo, per quello che siamo. Perché la grazia sia grazia e non merito o calcolo.

Santa Maria è colmata di grazia non perché senza peccato, ma perché Dio è venuto, ha bussato e lei ha aperto. Così noi: ridiventiamo santi ogni volta che apriamo la porta a quel Dio che sta alla porta e bussa, se gli apriamo entrerà portando amore. È solo l’amore di Dio che rende santi.

L’angelo continua: il Signore è con te. Il nome bello di Dio: Io-sono-con-te: ‘dovunque tu andrai, in tutti i passi che farai, quando cadrai e ti farai male, quando ti rialzerai e sorriderai di nuovo, io sarò con te”.

È con te Colui che non manda via nessuno, Colui che mai abbandona, Colui che prova gioia a starti vicino. È con te, vicino come il cuore, vicino come il respiro. E non ti mollerà, mai. Con te, tutti i giorni fino al consumarsi del mondo.

E tu concepirai e darai alla luce. Dio cerca madri, ancora. Ha sempre da nascere, ha sempre da venire al mondo. Tocca a noi aiutare Dio a essere vivo nel nostro mondo, a incarnarsi nella nostra storia. Dio vivrà in questi paesi distratti, in queste case inospitali, solo se noi gli daremo tempo e cuore.

Rispondendo come ha fatto santa Maria: ‘eccomi, sono la serva del Signore’. La parola che cambia il mondo

‘Serva del Signore’ non significa la badante, la servetta, la sguattera, la cenerentola. Nella Bibbia, il ‘servo del re’ è il secondo dopo il re; e la regina è detta la ‘serva del re’, la più vicina al sovrano, la prima della casa.

Tu sei il Dio dell’alleanza e io sarò la tua alleata il tuo progetto sarà il mio, la tua storia la mia storia, il tuo sogno sarà il mio sogno.

Anche il nostro “eccomi!” può cambiare la storia, il mio “sì”,

vivrò secondo il mio nome vero: amato per sempre e nemico del male.

Eccomi, sarò, come tu hai detto, amico della vita e amato per sempre!

Sono la Serva del Signore, l’alleata del Dio dell’alleanza

Oggi sei tu l’alleata, Maria; ieri Mosè, oggi tu.

Ieri Abramo e Giacobbe, oggi tu

Tu lo concepirai nel grembo, e sarai più grande di Mosè,

Tu lo darai alla luce, e sarai più grande di Eva.

Come te, anch’io dico “sì”; come te, alleato del Dio dell’alleanza.

Preghiera di p. Giovanni Vannucci

A tutti i frammenti di Maria,

a tutti gli atomi di Maria

sparsi nel mondo e che hanno nome donna,

rivolgiamo oggi il saluto dell’angelo:

Ave o donna, rallegrati, sii felice

che tu sia piena di grazia,

che con te sia lo Spirito Santo,

che benedetto e benefico sia agli umani

il frutto del tuo grembo e dell’intera tua vita.

Che tu possa pacificare la terra,

conciliare i fratelli nemici,

cancellare Caino, far risorgere Abele,

ricondurre tutta la terra al Padre,

nell’amore del Figlio,

nella grazia dello Spirito. Amen

 

 

 

 

 

 

 

 

1 Giugno 2016

Messaggio della Madonna di Medjugorje

 

fileDBicn_doc picture
verso etern.DOC

I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):

fileDBicn_mp3 picture
segretimedjugorje.MP3

VIDEO RELATIVI AI MESSAGGI DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE

PLAYLIST RELATIVA A MEDJUGORJE (MESSAGGI E COMMENTI IN VIDEO)
https://www.youtube.com/playlist?list=PL_I8V9Z5YmOY_O1E9krjhlTo3O_k-L-6y

LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione

6 luglio 2005

Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO

5 Gennaio 2010

REPORT SUL 21° SECOLO

Attraverso un
fantascientifico viaggio nel tempo, l’autore del libro, Pier Angelo
Piai, desidera sensibilizzare il lettore a prendere coscienza del
nostro comune modo di pensare ed agire, noi del 21° secolo che ci
vantiamo di essere progrediti. In che cosa consiste, allora, la vera
evoluzione della specie umana?
Quando l’uomo potrà diventare davvero integrale?
Report
cerca di dare alcune risposte ai moltissimi interrogativi che emergono
in queste pagine scritte attraverso riflessioni e  considerazioni
sociologiche, antropologiche e filosofiche.

6 Luglio 2005

6 luglio 2005 Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO
Catechesi e omelie di padre Lino Pedron