Sito creato da un privato (persona fisica) a solo scopo amatoriale, con esclusione di attività professionale e senza scopo di lucro.
Il sito è stato affidato a Maria e benedetto dal parroco.

scrivimi

MONDOCREA: finalità (10.000 visite giornaliere circa)


Per chi desiderasse iscriversi al mio canale YouTube (piaipier):
http://www.youtube.com/user/piaipier

 

“Passeggiava un giorno un vecchio boscaiolo, ai margini di un bosco e vide una città di cinquantamila abitanti, viventi in pace sotto una regina; si trattava di un alveare, decine di migliaia di cellette tutte uguali e vuote.

Passò di lì un naturalista, il quale gli spiegò che quelle celle sono fabbricate dalle api, momentaneamente al lavoro e sono fatte di cera e destinate a contenere il miele; la cera aggiungeva, costa all’ape un lavoro dieci volte più grande del miele.

Ma subito sorse al boscaiolo un’altra domanda: “perché mai hanno quella forma?”…alla quale domanda il naturalista non seppe rispondere; egli ne carpiva la bellezza, i colori, la funzione del miele, il battito rapido delle ali delle api per sostenersi…e di lì a poco, guarda caso, passa un matematico, di quelli che i numeri se li sgranocchia a colazione e anche a cena.

“Buon’uomo, sai per caso il perché di quella forma?”

In quella superba costruzione, rispose, le api han risolto un problema geometrico molto difficile: il massimo di sostanza contenuta, con la minima superficie di pareti. Han preso per prisma delle celle, la figura dell’esagono, che è quella che permette il massimo contenuto con la minima superficie di pareti.Han quindi studiato la base da dare a quei prismi; tali basi sono minuscole piramidi con tre facce rombiche, che hanno esattamente quella inclinazione, rispetto alle pareti del prisma, che permette alle due serie di celle opposte che combaciano nel fondo, di avere anche laggiù il massimo contenuto con la minor superficie di pareti; la formula di tale inclinazione è complessa, ha una radice quadrata e una frazione e le tue api hanno risolto a perfezione il calcolo, che solo da poco la geometria umana ha scoperto.

Si manifesta quindi la perizia di un eccellente costruttore, la prudenza risparmiatrice di un economo, la sapienza di un matematico, la sottile intuizione di un ingegnere da strizzacervello”.

E diamogli un nome: mio Dio, io ti adoro.

 

Brano tratto dal libro “Per un mondo nuovo” 1951 – del Padre Riccardo Lombardi soprannominato: “Il microfono di Dio” perchè riempiva le piazze.

 

Se volete essere aggiornati sui nuovi video che realizzo (più di 3000) iscrivetevi al mio canale youtube “UNIVERSO INTERIORE piaipier”: http://www.youtube.com/user/piaipier

Chi desidera può diventare membro della confraternita “COMUNIONE DEI SANTI” (può così ricevere e dare solidarietà nella preghiera tra i membri). Basta iscriversi al canale “UNIVERSO INTERIORE piaipier”: https://www.youtube.com/channel/UCEvG…

a cura di https://mondocrea.it

 

Fb 27 settembre 2020 – domenica XXVI

Mt 21,28-32

Miele per tutti

Un uomo aveva due figli. Si potrebbe dire che aveva due cuori, perché quei due figli sono il nostro essere diviso tra il sì e il no, sono le contraddizioni di cui Paolo si lamenta: non mi capisco, faccio il male che non vorrei, e il bene che vorrei non riesco a farlo (Rm 7,15.19).

Primo attore è il padre che cerca i figli, si fa vicino, chiede loro di lavorare nella vigna di casa, padre che al primo rifiuto non si deprime. C’è poi un figlio impulsivo, che prova subito un bisogno imperioso, vitale, di fronteggiarlo, di misurarsi con lui e contraddirlo. Non ha nulla di servile, è libero da sudditanze e da paure. L’altro figlio, che dice sì e non fa, è un immaturo cui basta apparire, cui non importano verità e coerenza, ma solo il giudizio degli altri.

In uno dei salmi più belli il cantore chiede: Signore, dammi un cuore integro, fa che non abbia due cuori in lotta tra loro (Sl 101).

È il contrasto eterno tra persona e personaggio: il primo figlio fa il personaggio, e così sono io: dico sì, uso il nome di Dio, e poi abbandono questa vigna di uve aspre che è il mondo. Il secondo figlio, che poi andrà, non importa se in segreto, a lavorare nella vigna di Dio e nostra, è invece persona.

Personaggio siamo noi quando agiamo per la scena, quando le azioni valgono solo se approvate dagli altri, burattini i cui fili sono tirati dall’apparire e dall’immagine. Persona invece siamo noi se coerenti in pubblico come in privato, di fronte o alle spalle, nel dire e nel fare.

La differenza decisiva tra i due ragazzi è che uno diventa figlio coinvolto, l’altro rimane servo esecutore di ordini.

Chi dei due ha fatto la volontà del padre? È il passaggio centrale: volontà del padre non è l’obbedienza, ma la vigna da coltivare in maturità e bellezza, trasformando una porzione di selva e rovi in vigneto, profezia di vino buono e di grappoli colmi di sole e di miele.

La scelta sta nell’avere una vita sterile oppure fruttuosa.

Una morale non del divieto, ma della fecondità, del seme che ostinatamente diventa creatura, della prostituta che ridiventa donna, del cuore che diventa uno, della porzione di deserto trasformato in vigna, del mio mondo in sogno di Dio.

Anche se non si vede, anche lavando i piedi di coloro che ci sono affidati, nel segreto della nostra casa, se agisci così fai vivere te stesso, dice Ezechiele, e sarai tu che ti farai del bene.

Gesù prosegue con parole dure ma consolanti: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno. Dura frase, che si rivolge dritta a noi, cristiani di facciata o di sostanza?

Ma Dio non rinchiude nessuno nei propri ergastoli passati, nessuno.

Allora anch’io mi convertirò non al Dio del dovere, ma della scelta in totale libertà. Con lui coltiveremo grappoli gonfi di mosto e di miele nel sole, per una grande vendemmia di vita.

 

Avvenire XXVI A Matteo 21, 28-32

Nei due figli, che dicono e subito si contraddicono, vedo raffigurato il mio cuore diviso, le contraddizioni che Paolo lamenta: non mi  capisco più, faccio il male che non vorrei, e il bene che vorrei non riesco a farlo (Rm7, 15.19), che Goethe riconosce: “ho in me, ah, due anime”.

A partire da qui, la parabola suggerisce la sua strada per la vita buona: il viaggio verso il cuore unificato. Invocato dal Salmo 86,11: Signore, tieni unito il mio cuore; indicato dalla Sapienza 1,1 come primo passo sulla via della saggezza: cercate il Signore con cuore semplice, un cuore non doppio, che non ha secondi fini. Dono da chiedere sempre: Signore, unifica il mio cuore; che io non abbia in me due cuori, in lotta tra loro, due desideri in guerra.

Se agisci così, assicura Ezechiele nella prima lettura, fai vivere te stesso, sei tu il primo che ne riceve vantaggio. Con ogni cura vigila il tuo cuore, perché da esso sgorga la vita (Prov 4,23).

Il primo figlio si pentì e andò a lavorare. Di che cosa si pente? Di aver detto di no al padre? Letteralmente Matteo dice: si convertì, trasformò il suo modo di vedere le cose. Vede in modo nuovo la vigna, il padre, l’obbedienza. Non è più la vigna di suo padre è la nostra vigna. Il padre non è più il padrone cui sottomettersi o al quale sfuggire, ma il Coltivatore che lo chiama a collaborare per una vendemmia abbondante, per un vino di festa per tutta la casa. Adesso il suo cuore è unificato: per imposizione nessuno potrà mai lavorare bene o amare bene.

Al centro, la domanda di Gesù: chi ha compiuto la volontà del padre?

In che cosa consiste la sua volontà? Avere figli rispettosi e obbedienti? No, il suo sogno di padre è una casa abitata non da servi ossequienti, ma da figli liberi e adulti, alleati con lui per la maturazione del mondo, per la fecondità della terra.

La morale evangelica non è quella dell’obbedienza, ma quella della fecondità, dei frutti buoni, dei grappoli gonfi di mosto: volontà del Padre è che voi portiate molto frutto e il vostro frutto rimanga

A conclusione: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti. Dura frase, rivolta a noi, che a parole diciamo “sì”, che ci vantiamo credenti, ma siamo sterili di opere buone, cristiani di facciata e non di sostanza. Ma anche consolante, perché in Dio non c’è condanna, ma la promessa di una vita buona, per gli uni e per gli altri.

Dio ha fiducia sempre, in ogni uomo, nelle prostitute e anche in noi, nonostante i nostri errori e ritardi nel dire sì. Dio crede in noi, sempre. Allora posso anch’io cominciare la mia conversione verso un Dio che non è dovere, ma amore e libertà. Con lui matureremo grappoli, dolci di terra e di sole.

 

p. Ermes Ronchi

1 Giugno 2016

Messaggio della Madonna di Medjugorje

 

fileDBicn_doc picture
verso etern.DOC

I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):

fileDBicn_mp3 picture
segretimedjugorje.MP3

VIDEO RELATIVI AI MESSAGGI DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE

PLAYLIST RELATIVA A MEDJUGORJE (MESSAGGI E COMMENTI IN VIDEO)
https://www.youtube.com/playlist?list=PL_I8V9Z5YmOY_O1E9krjhlTo3O_k-L-6y

LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione

6 luglio 2005

Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO

5 Gennaio 2010

REPORT SUL 21° SECOLO

Attraverso un
fantascientifico viaggio nel tempo, l’autore del libro, Pier Angelo
Piai, desidera sensibilizzare il lettore a prendere coscienza del
nostro comune modo di pensare ed agire, noi del 21° secolo che ci
vantiamo di essere progrediti. In che cosa consiste, allora, la vera
evoluzione della specie umana?
Quando l’uomo potrà diventare davvero integrale?
Report
cerca di dare alcune risposte ai moltissimi interrogativi che emergono
in queste pagine scritte attraverso riflessioni e  considerazioni
sociologiche, antropologiche e filosofiche.

6 Luglio 2005

6 luglio 2005 Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO
Catechesi e omelie di padre Lino Pedron