DIARIO DI UN PELLEGRINO CARNICO – EDIZIONI SEGNO
https://www.edizionisegno.it/libro.asp?id=1686
dal Diario di un pellegrino carnico di p.Albino Candido
3 Ottobre 1984
Il Signore realmente segue tutti, ognuno; ci accompagna con amore perché in noi c’è la traccia del Suo amore, di Se stesso. Che bello! Che bello essere amati senza sapere di essere amati. Che bello a un certo momento, un bel giorno, accorgersi di essere stati amati e di continuare ad essere amati! È come un meraviglioso risveglio. E per Lui questo è naturale, è spontaneità del Suo essere amore e basta. Non è altro.
Noi Lo pensiamo diverso da quello che è, un diverso che deriva dalle nostre piccole misure. Non consideriamo mai abbastanza questo Suo esistere condizionato dall’amore. È davvero condizionato dall’Amore, talmente da trovarsi incapace di agire, di comportarsi al di fuori di questo amore condizionante.
La teologia insegna in questi termini? (p.328)
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(1 Ottobre 1984 (p.Albino Candido, Diario di un pellegrino carnico
Dio è lì che ci ascolta. È bello tutto questo, tutta questa povertà di creatura che si volge verso il Creatore. È vero. Siamo piccoli, piccoli soprattutto nei riguardi di ciò che ci tocca nel cuore. Il tempo fa sentire le cose, le vicende nel tempo e non nell’Eterno che è lì a un palmo che ci ingoia, o è sul punto di ingoiarci nel suo mistero meraviglioso e dolcissimo.
Abbiamo timore che ci vengano sottratti i limiti e la palizzata entro la quale si muove tutto il nostro essere, pensare e agire, e prevedere.
Ma, Signore, perché non mi prendi e così tutto è finito? Invece tutto è ricominciato con una prospettiva diversa, cioè non controllata da limiti o conoscenze teologiche, ma dall’Essere che non è altro che Amore.
Ma non vogliamo capire, nemmeno teologicamente, che siamo, nuotiamo, nell’Amore. Un Amore che non è finito, determinato nelle situazioni che, umanamente considerate, potrebbero significare non Amore, ma un Amore che va oltre, va oltre ma non senza di noi, va oltre trascinando anche noi in quell’Oltre.
Occorre sentirci dentro di Lui che è tutto il diverso che noi ci immaginiamo. Bisogna vedere con occhi e cuore diversi, perché Lui è diverso. E il diverso che è Lui è la verità, è la realtà, è il suo regno, è la vita eterna.
Teologia e preghiera significano studiare. Significano scoprire i Suoi disegni di amore in ogni creatura. È difficile la teologia perché è difficile scoprire tutti quei disegni di Amore. Sarà sempre più difficile, se vogliamo dare alla Sua azione i nostri paradigmi e la nostra intelligenza. (p.318)
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Chi afferma che questa materia (dell’attuale mondo) è eterna, commette un grave errore dal punto di vista teologico.
Moltissimi scienziati sostengono questa teoria.
Innanzittutto essa contraddice ereticamente ciò che anche la Sacra Scrittura afferma in 2Mac 7,28, cioè che “Dio ha creato tutto dal nulla.”
Poi chi sostiene questa teoria rischia di avere una visione panteistica perché la sua concezione della “materia eterna” presuppone che Dio sia solo un “demiurgo” e che Dio e materia siano “coesistenti” perché anche Dio stesso è eterno. Nulla di più errato.
Questa concezione teologica panteistica, fortemente condannata dalla Chiesa, ha delle ripercussioni su molte verità del cristianesimo (in quanto ogni affermazione genera ulteriori interrogativi e altre affermazioni concatenate).
Una di queste riguarda l’Onnipotenza di Dio: essa viene limitata dalla presunta coesistenza della materia, e questo ha delle gravi ripercussioni sulla stessa fede, la quale ci induce a credere che “Nulla è impossibile a Dio” – come disse l’Arcangelo Gabriele a Maria durante l’Annunciazione.
L’indebolimento della fede, poi, porta al suo abbandono con conseguenze nefaste per la stessa anima di chi accetta la teoria.
Ricordiamo, quindi, che anche una sola eresia può far crollare la fede
L’Effetto Flynn (aumento del Q.I. medio della popolazione in senso diacronico) appare paradossale se si considerano alcuni fenomeni sociali in atto:
Ecco, secondo me, quali potrebbero essere i più importanti:
L’eccessiva disponibilità mediatica demanda la riorganizzazione dei contenuti ad argomentazioni pre-compilate. Paradossalmente diminuiscono gli stimoli culturali che servirebbero ad acquisire una visione del mondo più allargata.
Il bagaglio lessicale diviene sempre più scarso, soprattutto nel versante umanistico, dovuto anche all’abbandono dello studio delle lingue cosiddette “morte” e della letteratura classica.
Lo scarso impegno nell’affrontare argomenti di natura filosofica, metafisica, cosmogonica e teologica impoveriscono le capacità intellettive ed il discernimento, mentre proliferano i luoghi comuni.
La diffusione di troppi tecnicismi selettivi spesso intralciano lo sviluppo integrale dell’intelligenza creativa.
L’effetto copia-incolla diffusissimo con l’avvento di internet facilita la pigrizia mentale.
La musica e l’arte disponibili in gran quantità stanno sempre più scadendo qualitativamente. E questo a scapito di alcune aree del cervello che dovrebbero essere stimolate anche da certe forme di emozioni.
La pornografia dilagante a livello globale spesso inibisce l’interesse per una più profonda e reale affettività, per cui anche l’intelligenza ne risente.
L’abuso di alcool, sesso e droga diminuisce le motivazioni creative e causano un deficit di qualsiasi tipo di memoria, molto importante per l’apprendimento creativo.
La reale mancanza di spazi fisici per la riflessione profonda su se stessi, è deleteria per lo sviluppo armonico della personalità e dell’intelligenza integrale.
L’ereditarietà ha un ruolo molto importante sullo sviluppo intellettivo di ogni persona.
Moltissime sostanze diffuse ovunque (antiparassitari, insetticidi, mercurio ecc.) stanno interagendo con l’equilibrio ormonale delle persone a scapito dello sviluppo dell’apprendimento. L’inibizione dell’ormone tiroideo ha molte conseguenze negative sullo sviluppo della personalità e dell’intelligenza. Da non sottovalutare anche l’abuso degli psicofarmaci e degli anabolizzanti. Anche il tipo di alimentazione che si sta diffondendo è importante.
EPIFANIA 2019
a cura di p. Ermes Ronchi
Mt 2, 1-12
Strade nuove di fra Davide Montagna
Cercatore verace di Dio
è solo chi inciampa
su di una stella,
scambia incenso ed oro
con un ridente cuore
di bimbo
e, tentando strade nuove,
si smarrisce nel pulviscolo
magico del deserto…
INIZIO
Vedi Signore quanti volti belli e quante lacrime.
Qui davanti a te. A cercare il tuo abbraccio.
Sono occhi belli, quelli di ciascuno.
Impastati di luce ma anche di lacrime.
Ma quando le lacrime incontrano la luce nascono arcobaleni.
Tu sei la luce: illumina le nostre vite Signore
Omelia
Epifania. Festa dei lontani e dei cercatori di Dio. Perché Dio è sempre da scoprire. Se c’è una cosa che può offendere Dio, è quella di pensare di conoscerlo. Perché poi vuol dire che tu lo rimpicciolisci su tua misura, mentre Dio trascende, sempre altro e sempre oltre.
Festa di tutti i cercatori di Dio, e di tutti i cercatori dell’uomo. Perché è la stessa ricerca infinita. Anzi chi può dire perfino di conoscere se stesso? Io non so neanche che sentimenti avrò prima di sera.
E notiamo che non sono i re o i sommi sacerdoti o un eroe a manifestare Dio, ma l’ultimo di tutti gli uomini, l’ultimo arrivato: trovarono un bambino in braccio a sua madre e prostratisi lo adorarono. E dopo aver fatto il periplo di tutta la terra, dopo aver indagato gli universi, si fermano davanti a un bambino. La scoperta è lì. Una cosa enorme. Chi non ha il coraggio di inginocchiarsi lì, non trova né Dio, né l’uomo.
Il primo movimento della ricerca di Dio e dell’uomo lo indica Isaia: “Alza il capo e guarda”. Due verbi bellissimi: alzare il capo, guardare in alto e attorno, sollevare gli occhi, aprire le finestre di casa al grande respiro del mondo.
Alza il capo e guarda, cerca un pertugio, un angolo di cielo e poi da lassù interpreta la vita, ma a partire dall’alto, da obiettivi alti. A partire da una stella.
Il vangelo racconta la ricerca di Dio come un viaggio, al ritmo della carovana, al passo di una piccola comunità; il viaggio dei Magi attraversa deserti e città, naufraghi sempre in questo infinito (scrive Turoldo) e quindi la ricerca non consiste tanto nel passare di libro in libro, ma di persona in persona: siamo noi la sua Epifania, ognuno un proprio momento di Dio, in ognuno è seminato un frammento di stella cometa.
Cercarlo: e non come scribi di Gerusalemme, ma come magi.
Gli scribi di Gerusalemme sapevano, “a Betlemme deve nascere”,
i sacerdoti sapevano tutto, ma non credevano.
Perché non bastano i libri, non basta la cultura, occorre diventare sapienti. Mia madre non aveva studiato teologia ma sapeva più di tanti teologi. Occorre la passione per Dio, il tormento.
Quanta gente ho conosciuto che aveva il tormento di Dio e magari non praticava… Continuava a cercare, e magari credeva più di noi praticanti.
Il terzo passo è il ritmo della carovana. La tradizione parla di tre re magi, ma il vangelo dice ‘alcuni magi’: una piccola comunità, un gruppo: camminano insieme, attenti alle stelle e attenti l’uno all’altro. Fissando il cielo e fissando gli occhi di chi cammina a fianco, capaci di rallentare il passo sulla misura dell’altro, di porgere il braccio a chi sta facendo più fatica.
Il quarto passo è il più sorprendente. Il cammino dei magi è pieno di errori: perdono la stella, approdano nella grande città anziché nel piccolo villaggio; chiedono del bambino a un assassino di bambini; cercano una reggia e troveranno una povera casa. Ma non si arrendono: hanno l’infinita pazienza di ricominciare. Il nostro dramma non è cadere, è arrendersi alle cadute.
E poi l’atto finale: videro il bambino in braccio alla madre, si prostrarono e offrirono i loro doni.
Il dono più prezioso che i Magi portano non è l’oro, è il loro stesso viaggio. Il dono impagabile sono i mesi trascorsi in ricerca, andare e ancora andare dietro ad un desiderio più forte di deserti e fatiche.
Dio desidera che abbiamo desiderio di Lui.
Dio ha sete della nostra sete.
Lì sta il nostro regalo più grande.
Nostri perché lontani ma incamminati;
nostri perché mostrano che si può arrivare a Lui per mille strade, non ce n’è una sola; che ognuno ha la sua strada, ce l’ha anche chi, come loro, non conosce e non legge la bibbia.
Sono i santi più nostri per quel loro misterioso strabismo: piedi per terra sì, ma occhi nel cielo; come loro si avanza davvero quando si decide di seguire non le paure, ma la speranza, un sogno; quando si decide di ascoltare Isaia: alza il capo e guarda!
Nostri i Magi perché la ricerca finisce in una casa, una delle nostre case. La stella si posa sulla nostra vita semplice, sul nostro quotidiano. Una stella, su ognuna delle nostre case, su ogni famiglia:
ed entrati videro il Bambino e sua Madre e lo adorarono.
E adorano un bambino. C’è qui una lezione misteriosa:
non adorano l’Uomo della Croce, non il Risorto glorioso,
non un uomo saggio dalle parole di luce,
non un giovane nel pieno del suo vigore,
semplicemente un bambino in braccio a sua madre.
È sulla terra la cosa più vicina a Dio: non solo Dio è come noi, non solo è il Dio-con-noi, ma è un Dio piccolo fra noi.
E di lui non puoi avere paura,
e da un bambino che ami non ce la fai ad allontanarti.
Vediamo oggi cose all’opposto di queste: 26 paesi tra i più forti e ricchi del mondo, l’Europa, che non sono capaci di accogliere 49 migranti, con madri e bambini, da 15 giorni in mare…
Penso a come si possano capovolgere le parole di Erode ai Magi: Informatevi con cura del Bambino e quando lo avrete trovato fatemelo sapere perché venga anch’io ad adorarlo!
Erode è l’uccisore di sogni ancora in fasce. Erode è dentro di noi, è quel cinismo, quel disprezzo, quelle paure che in noi distruggono i sogni e le speranze.
Vorrei riscattare queste parole dalla loro profezia di morte e ripeterle all’amico, al teologo, all’artista, al poeta, allo scienziato, all’uomo della strada, a ciascuno di voi qui: hai trovato il Bambino?
Ti prego, cerca ancora, accuratamente, nella storia, nei libri, nel cuore delle cose, cerca nel Vangelo, nella stella e nella parola, cerca nelle persone e in fondo alla speranza;
cerca ancora con cura, fissando gli abissi del cielo e gli abissi del cuore, e poi fammelo sapere perché venga anch’io ad adorarlo.
E voi fratelli, dovreste dire e ripetere a noi preti:
informatevi sempre più accuratamente,
cercate di conoscere sempre meglio quel Bambino,
fatecelo sentire vivo e vero questo Dio piccolo fra noi,
fatecelo sentire vicino, così che anche noi lo possiamo sentire e vedere.
Aiutateci a trovarlo e verremo, con i nostri piccoli doni,
verremo con tutta la fierezza dell’amore,
con i nostri sogni salvati da tutti gli Erodi della storia e del cuore.
Preghiera
Oro incenso e mirra portano i Magi,
non fiori, giocattoli o dolciumi,
l’oro della nostra obbedienza,
l’incenso della nostra adorazione,
la mirra delle angosce, delle delusioni.
Il prezioso, il sublime e l’austero,
il nobile, il divino e il tragico,
in quel Bambino c’è tutto questo.
E io Signore, io che vengo da lontano,
io che ho percorso strade difficili e talvolta sbagliate
quale dono posso offrirti?
Il tesoro che ti dono è la mia vita, Signore,
e che sia semplice e dritta come un flauto
perché tu la possa riempire, riempire con la tua musica.
La mia vita, Signore, ti dono
e sia argilla tenera fra le tue mani
perché tu possa darle forma, la forma che vorrai.
La mia vita ti dono, Signore,
come un seme libero nel vento
perché tu possa seminarlo dove vorrai,
e possa fiorire per i fratelli e per te. Amen
Andiamo in pace e speranza, custodendo una stella in fondo al cuore.
Per tracciare lunghi e diritti i solchi della vita, legare il timone dell’aratro ad una stella.
Parte del commento su padre Pio di papa Francesco del 17 marzo 2018 a Pietrelcina
Padre Pio amava la Chiesa, amava la Chiesa con tutti i suoi problemi, con tutti i suoi guai, con tutti i nostri peccati. Perché tutti noi siamo peccatori, ci vergogniamo, ma lo Spirito di Dio ci ha convocato in questa Chiesa che è santa. E lui amava la Chiesa santa e i figli peccatori, tutti. Questo era san Pio.
Qui meditò con intensità il mistero di Dio che ci ha amati fino a dare se stesso per noi.. Padre Pio era fortemente tormentato nell’intimo e temeva di cadere nel peccato, sentendosi assalito dal demonio.
E questo non dà pace, perché si muove, si dà da fare… Aveva paura che il demonio lo assalisse, lo spingesse al peccato… In quei terribili momenti padre Pio trasse linfa vitale dalla preghiera continua e dalla fiducia che seppe riporre nel Signore: «Tutti i brutti fantasmi – così diceva – che il demonio mi va introducendo nella mente spariscono allorché fiducioso mi abbandono nelle braccia di Gesù».
Qui c’è tutta la teologia! Tu hai un problema, tu sei triste, sei ammalato: abbandonati nelle braccia di Gesù. E questo ha fatto lui. Amava Gesù e si fidava di Lui. Padre Pio attraverso la celebrazione della Santa Messa, che costituiva il cuore di ogni sua giornata e la pienezza della sua spiritualità, raggiunse un elevato livello di unione con il Signore.
In questo periodo, ricevette dall’alto speciali doni mistici, che precedettero il manifestarsi nelle sue carni dei segni della passione di Cristo…
Questo umile frate cappuccino ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto paziente dei fratelli, sulle cui sofferenze riversava come balsamo la carità di Cristo.
ALCUNI LIBRI DI PIER ANGELO PIAI
GUARIRE LA MENTE PER GUARIRE IL CORPO: http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
LA SPIRALE DELLA VITA (riedizione) : http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
L’ANIMA ESISTE ED È IMMORTALE ed. Segno http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
“LA FORZA DELLA FRAGILITÀ” ed.Segno (In questo mio libro troverete preghiere per molti stati d’animo e situazioni personali) http://www.edizionisegno.it/libro.asp….
VERSO L’ETERNITÀ (commenti su 4 anni di messaggi della Regina della Pace) http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
LA STIMMATIZZATA DI UDINE (Storia autentica di Raffaella Lionetti, dotata di speciali carismi) http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
FIAMMA D’AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
CONCETTA BERTOLI – La donna che vide la terza guerra mondiale http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
IL RESPIRO DELL’ANIMA INNAMORATA http://www.edizionisegno.it/libro.asp…
MARCELLO TOMADINI il pittore fotografo dei lager https://www.edizionisegno.it/libro.as…
DIARIO DI UN PELLEGRINO CARNICO https://www.edizionisegno.it/libro.as…
GESÙ CHIEDE TOTALE FIDUCIA IN LUI (nel “Colloquio interiore” di suor Maria della Trinità) https://www.edizionisegno.it/libro.as…
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I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):
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LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione
6 luglio 2005
IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO
Catechesi e omelie di padre Lino Pedron